UDINE - Con una consolidata posizione in classifica che garantisce una sicura salvezza, mister Delneri può sperimentare nuove soluzioni disegnando sul rettangolo di gioco sia nuove organizzazioni tattiche, sia, e soprattutto, nuovi interpreti.
Volti nuovi ce ne saranno di sicuro, complice qualche infortunio, che senz'altro terrà lontano per qualche settimana Orestis Karnezis, titolare indiscusso e certezza tra i pali. Tocca all'enfant prodige Simone Scuffet non farlo assolutamente rimpiangere, lui che tre anni fa si era presentato alla ribalta con prodezze da campione, riuscendo a catturare l'attenzione della Nazionale e di importanti club europei. Ora è di nuovo il suo turno e il ragazzo di Remanzacco vuole rassicurare i propri tifosi che non si è assolutamente smarrito e che è rimasto a Udine per maturare, sicuro che prima o poi sarebbe giunta di nuovo la sua occasione.
Oltre alla promessa friulana, mister Delneri potrebbe dare qualche possibilità anche a Balic che, in un centrocampo orfano della fisicità di Seko Fofana, potrebbe aver bisogno delle geometrie e delle invenzioni del giovanissimo croato, che potrebbe subentrare a partita iniziata per far rifiatare qualche veterano come Hallfredsson o Badu, sicuri di una maglia da titolare.
Altro titolare inamovibile è la furia ceca Jankto che in queste ultime partite di campionato da protagonista potrebbe diventare la perla di mercato dell'estate bianconera. Lui è stato la vera sorpresa lanciata da mister Delneri e sta ripagando la fiducia del suo allenatore con una costanza di rendimento e una qualità di giocate che non sono passate inosservate sui taccuini dei vari osservatori che frequentano gli spalti del Dacia Arena, consapevoli che l'Udinese è una fucina di talenti.
Sino a qualche settimana fa, questa partita poteva evocare una sorta di derby. Pur trattandosi di due squadre geograficamente agli antipodi, per la proprietà accomunata da stesse origini friulane e per una filosofia di organizzazione societaria, Palermo e Udinese possono considerarsi delle gemelle. Basta ricordare che dalla caldera palermitana sono usciti campioni del calibro di Cavani e Dybala solo per citare i due stranieri più famosi che hanno conosciuto l'impatto con il campionato italiano poggiando gli scarpini sul terreno del "Renzo Barbera".
Adesso i rosanero sono alla ricerca di una nuova dimensione e la loro speranza di rimanere nell'olimpo del calcio italiano è appesa davvero a un lumicino. Ma l'Udinese non è chiamata di sicuro a fare sconti e vorrà onorare la sua partecipazione al torneo sino all'ultima gara. L'appuntamento è per le 18 di oggi, domenica 19 marzo, al Dacia Arena di Udine.
Ultimo aggiornamento: 17:55
© RIPRODUZIONE RISERVATA Volti nuovi ce ne saranno di sicuro, complice qualche infortunio, che senz'altro terrà lontano per qualche settimana Orestis Karnezis, titolare indiscusso e certezza tra i pali. Tocca all'enfant prodige Simone Scuffet non farlo assolutamente rimpiangere, lui che tre anni fa si era presentato alla ribalta con prodezze da campione, riuscendo a catturare l'attenzione della Nazionale e di importanti club europei. Ora è di nuovo il suo turno e il ragazzo di Remanzacco vuole rassicurare i propri tifosi che non si è assolutamente smarrito e che è rimasto a Udine per maturare, sicuro che prima o poi sarebbe giunta di nuovo la sua occasione.
Oltre alla promessa friulana, mister Delneri potrebbe dare qualche possibilità anche a Balic che, in un centrocampo orfano della fisicità di Seko Fofana, potrebbe aver bisogno delle geometrie e delle invenzioni del giovanissimo croato, che potrebbe subentrare a partita iniziata per far rifiatare qualche veterano come Hallfredsson o Badu, sicuri di una maglia da titolare.
Altro titolare inamovibile è la furia ceca Jankto che in queste ultime partite di campionato da protagonista potrebbe diventare la perla di mercato dell'estate bianconera. Lui è stato la vera sorpresa lanciata da mister Delneri e sta ripagando la fiducia del suo allenatore con una costanza di rendimento e una qualità di giocate che non sono passate inosservate sui taccuini dei vari osservatori che frequentano gli spalti del Dacia Arena, consapevoli che l'Udinese è una fucina di talenti.
Sino a qualche settimana fa, questa partita poteva evocare una sorta di derby. Pur trattandosi di due squadre geograficamente agli antipodi, per la proprietà accomunata da stesse origini friulane e per una filosofia di organizzazione societaria, Palermo e Udinese possono considerarsi delle gemelle. Basta ricordare che dalla caldera palermitana sono usciti campioni del calibro di Cavani e Dybala solo per citare i due stranieri più famosi che hanno conosciuto l'impatto con il campionato italiano poggiando gli scarpini sul terreno del "Renzo Barbera".
Adesso i rosanero sono alla ricerca di una nuova dimensione e la loro speranza di rimanere nell'olimpo del calcio italiano è appesa davvero a un lumicino. Ma l'Udinese non è chiamata di sicuro a fare sconti e vorrà onorare la sua partecipazione al torneo sino all'ultima gara. L'appuntamento è per le 18 di oggi, domenica 19 marzo, al Dacia Arena di Udine.