Udine. Il centro di accoglienza ingaggia due ex militari per riportare l'ordine tra i minorenni fuori controllo: «Ci aiuteranno con le regole»

Potenziati anche gli operatori di notte. Il presidente Boem: «Non è il fallimento dell'educazione e non stiamo militarizzando la struttura»

Venerdì 22 Marzo 2024 di Camilla De Mori
Udine. Il centro di accoglienza ingaggia due ex militari per riportare l'ordine tra i minorenni fuori controllo: «Ci aiuteranno con le regole»

UDINE - Per riportare l'ordine e ristabilire un solido impianto di regole fra i ragazzi stranieri più "turbolenti", la Casa dell'Immacolata si affida a due ex militari, con esperienza in contesti difficili maturata anche in missioni all'estero. Ma non sarà la “militarizzazione” della struttura, come assicura il presidente del centro Vittorino Boem. «Non sono vigilantes, sono figure che, avendo lavorato con la marginalità, in strada, in missioni all'estero, hanno acquisito competenze importanti nella gestione di casi complicati.

In maniera stabile iniziano dal 1. aprile, ma già hanno cominciato la relazione con noi, visitando i posti».

I momenti difficili «ci sono sempre stati, sin da quando nel 1995 arrivarono i primi rumeni, come mi ha confermato il vecchio direttore». Ma «in questo momento c'è una tensione perché c'è un accumulo di presenza, di alcuni ragazzi egiziani in particolare - che provengono peraltro da due zone precise, una sopra e una sotto Il Cairo - molto concentrata», spiega Boem. Questi nordafricani più "difficili", gli fa eco il direttore Daniele Bacchet, «non hanno paura di nessuno e fanno branco». E gli effetti si sono visti, dalle risse all'ultima partitella alle 3 del mattino. «Abbiamo già potenziato in parte i nostri operatori. Soprattutto in orario notturno, in presenza del Ramadan, abbiamo un operatore in più ogni sera. Ma abbiamo pensato di integrare con delle contrattualizzazioni. Accanto a nostri operatori ci saranno anche un paio di ex militari in pensione, ma con un impianto educativo perché hanno operato in strada e hanno operato all'estero. Ci sosterranno un po' nella definizione di alcune regole e comportamenti che i ragazzi dovranno osservare. Aiuteranno i nostri educatori ad attivare gli strumenti più adeguati con questi ragazzi e ci potranno comprendere nella comprensione delle differenze di regole». I due, «un ex militare e un ex carabiniere» opereranno su più fronti: «Uno farà i turni notturni mentre il secondo sarà a supporto della parte educativa», chiarisce Boem. E previene già le possibili obiezioni che potrebbero arrivare da sinistra. «Non è un fallimento dell'educazione. Abbiamo scelto persone che hanno un'impronta educativa». «Il tema non è Casa dell'Immacolata, ma le difficoltà che Casa dell'Immacolata e le strutture del genere hanno con un arrivo massiccio omogeneo di tanti ragazzi provenienti da un unico territorio, con una scolarizzazione bassissima. Forse vanno pensate anche delle comunità differenziate. Di questo abbiamo parlato anche con l'assessore Roberti». La proposta è quella di arrivare a una redistribuzione, magari partendo dai più turbolenti. Secondo i conti fatti da Silvia Scialpi, la responsabile della comunità minori, nella "lista nera" non ci saranno «più di 7-8 ragazzi».

I NUMERI

«Sui problemi legati alla presenza dei minori stranieri in via Chisimaio, ci sarà anche un'interrogazione del consigliere Loris Michelini (Ic), sottoscritta da tutta la minoranza (Stefano Salmè compreso) per chiedere chiarimenti a sindaco e giunta. Al 20 marzo scorso gli ospiti totali erano 62, di cui 46 in carico al Comune di Udine (41 minori e 5 maggiorenni), 6 da Trieste (di cui 2 minorenni), 5 da Cividale (tutti under 18), 4 minori da Bergamo e uno da Gorizia. Fra i Paesi di provenienza l'Egitto la fa da padrone con 35 ragazzi, seguito dal Pakistan (11) e Albania (5). Il sorpasso dell'Egitto sul Pakistan è arrivato a marzo 2023 (ad aprile 2023 erano 22 a 16) e poi l'exploit degli egiziani non si è più fermato, fino a raggiungere punte anche di 45 minori su 86 (ottobre 2023). «Il picco massimo di 89 ospiti totali si è raggiunto a settembre-ottobre 2023, quando il Comune di Udine (dopo la vicenda di viale XXIII Marzo ndr) ha avuto delle difficoltà per la pronta accoglienza e ci ha chiesto un aiuto per tre mesi. Rispetto al Comune di Udine, va detto che siamo il soggetto pagato meno per la gestione dei minori: si parla di 79 euro a ragazzo al giorno, mentre a Trieste, Gorizia e in Lombardia si arriva anche a 90-95 euro», precisa Boem.

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Ultimo aggiornamento: 15:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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