Mille volontari hanno "salvato" il Friuli
Già spese 2.000 giornate di lavoro

Mercoledì 14 Novembre 2018 di Elisabetta Batic
Mille volontari hanno "salvato" il Friuli Già spese 2.000 giornate di lavoro
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TRIESTE - «Abbiamo già avviato interventi di somma urgenza per un importo complessivo di 2,4 milioni. Ci sono ancora zone in cui non siamo arrivati a compiere le verifiche, lo faremo nei prossimi giorni, ma gli interventi hanno messo in sicurezza i centri abitati, la viabilità, i rischi di caduta massi, il ripristino della funzionalità idraulica».

A fare il punto sulla situazione sul maltempo che si è abbattuto sul Friuli Venezia Giulia tra fine ottobre e gli inizi di novembre è stato, ieri mattina in Consiglio regionale a Trieste, il vicepresidente della Regione Riccardo Riccardi ribadendo che le zone più colpite sono state la Carnia, le Prealpi Carniche e le Giulie oltre che tutta la zona montana: le raffiche di vento hanno raggiunto i 200 chilometri orari e si sono registrati 870 millimetri di precipitazioni piovose. Condizioni che non si verificavano da 30 anni. Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri è stato chiesto lo stato di calamità.

«Eccellente» il funzionamento della macchina della Protezione civile che complessivamente ha attivato 181 gruppi comunali (1137 volontari) per uno sforzo totale di 2.433 giornate uomo. Poi gli impegni di spesa a cui ha fatto seguito uno stanziamento di 4 milioni e 50 mila euro oltre all'allocazione di risorse nei due esercizi finanziari del 2018 e 2019 per complessivi 10 milioni per i primi interventi. Riccardi ha inoltre ricordato le attività di somma urgenza avviate in 28 Comuni mentre l'entità dei danni è stimata in oltre 500 milioni di euro. Ingente il danno alla rete dell'energia elettrica che ha colpito 25mila utenze nelle province di Udine e Pordenone: sono ancora 2mila le utenze che utilizzano generatori. «Preoccupante» il danno boschivo (3mila ettari dell'Udinese e Pordenonese) che si attesta tra i 700mila e il milione di metri cubi con rilevante impatto ambientale, di viabilità e alterazione delle attività economiche. «Abbiamo già attivato una sorta di cabina di regia ha riferito il vicepresidente e stiamo perfezionando con il dipartimento della Protezione civile lo strumento che consentirà al presidente della Regione di essere nominato Commissario straordinario per avere strumenti erogatori e regolamentari». A margine, sempre Riccardi ha affermato che «la nostra Regione può vantare esperienze importanti nella gestione delle emergenze che richiede un'organizzazione che metta assieme competenze articolate per offrire soluzioni complesse». 

Il governatore Massimiliano Fedriga ha sottolineato che «la prima legge di Stabilità di questa Giunta regionale confermerà il nostro impegno per le aree colpite, facendo così seguito ai primi 10 milioni di euro, 4 per il 2018 e 6 per il 2019, resi subito disponibili e coordinando gli interventi rispetto alle scelte del Governo che, auspico, apporterà quasi tutte le risorse necessarie». Dunque aggiunge: «L'acconto di 6,5 milioni stanziato dal Governo rappresenta un passaggio fondamentale in quanto riconosce al Friuli Venezia Giulia la seconda quota di finanziamento dopo quella concessa al Veneto, valutazione e graduatoria che auspico saranno confermate anche in futuro», mentre il Consiglio regionale ha reperito 870mila euro da destinare alle aree colpite.

Riconoscendo «una presenza forte della politica», il capogruppo del Pd Sergio Bolzonello ha posto l'accento sul tema delle risorse «perché di tutti i milioni enunciati, in realtà quelli disponibili realmente per il 2018 sono solo 6 dello Stato e 4 della Giunta. Ciò che serve è un decreto con poteri commissariali, perché c'è bisogno di una cabina di regia per gli interventi pubblici e privati da mettere sotto una figura unica commissariale». Dello stesso parere Mauro Di Bert (Progetto Fvg-Ar). Per Giampaolo Bidoli (Patto) «è importante snellire le procedure anche per l'attività di prevenzione futura investendo in pulizia delle strade e sghiaiamento dei fiumi». Solo in Val Tramontina ci sono 8 milioni di metri cubi da rimuovere. Il Movimento 5 Stelle ha sollecitato lo stop alla caccia. «Abbiamo depositato una mozione per chiedere l'immediata sospensione della caccia nelle aree colpite dal maltempo nella nostra regione», ha dichiarato la consigliera regionale Ilaria Dal Zovo. «Come rimarcato dall'eurodeputato M5S Marco Zullo non solo le popolazioni e l'ambiente hanno subito gravi danni ma anche la fauna selvatica».
 
Ultimo aggiornamento: 14:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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