​Appello di Dario, il macellaio d’Italia:
«torniamo all’artigianato alimentare»

Mercoledì 8 Luglio 2015 di Paola Treppo
Dante Bernardis, Dario Cecchini e Alberto Comand
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MORTEGLIANO - Ospite del borgo di Lavariano, a Mortegliano (Udine), per una festa tutta dedicata alla costata e ai tagli di carne più pregiati, il “macellaio d’Italia” Dario Cecchini, 40 anni di esperienza alle spalle e la forza di 8 generazioni che hanno sempre operato nel settore, lancia un appello per il ritorno all’artigianato nel comparto dell’alimentare, dal latte alla carne.

«Si parla sempre più di cibo, di corretta alimentazione, di qualità e di “bellezza” sulla tavola - dice -; ciononostante viviamo un momento superficiale, in questo settore, dove l’uomo artigiano, con la sua capacità, il suo estro, il suo sentire e le sue abili mani, non viene più considerato come merita. Sono persone queste, come Lino Turello, che conobbi a Lavariano in latteria, col suo pesante mestolo di legno in mano e la schiena ben dritta, che impersonano in carne, ossa e cuore un bagaglio antico e schietto, di passione e volontà di offrire qualcosa di unico, genuino, che profuma di tradizione e autenticità».

L’amore di Cecchini per il Friuli e per Lavariano dopo la conoscenza, 20 anni fa, di Dante Bernardis, che nel borgo friulano aveva aperto un ristorante premiato, a suo tempo, con due stelle Michelin: «ci siamo annusati e abbiamo capito che avremmo potuto fare grandi cose insieme, in Toscana». Dante lavora con Dario da quasi 10 anni, nella boutique della carne di Panzano, un po’ negozio, un po’ laboratorio, un po’ ristorante, “L’antica Macelleria Ceccchini”, a Panzano in Chianti (Firenze), un locale conosciuto in tutta Italia e anche tra i gourmet esteri.

Ultimo aggiornamento: 13 Luglio, 18:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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