La terra tremò, il paese scomparve in una notte: al suo posto? Il lago

Mercoledì 20 Giugno 2018 di Paola Treppo
La casetta sul lago di Raibl, a Tarvisio
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TARVISIO (Udine) - «C'era una volta una bella conca verdeggiante, con un paese ricco e popolato, nel luogo dove ora il lago si adagia. Ma gli abitanti erano insensibili e duri di cuore». Comincia così la leggenda del lago di Raibl, uno specchio d'acqua che si staglia tra le montagne di Tarvisio, al confine con la Slovenia, in località Cave del Predil. Per chi non vuole andare al mare è una alternativa fresca e diversa per passare in relax una giornata d'estate e scoprire la storia di questi luoghi dove, in epoca romana, fu scoperta una miniera di piombo e zinco che poi diventerà una delle più importanti d'Europa, attiva dal 1700 fino al 1990, ora trasformata in ecomuseo. 

Il villaggio minerario
Il villaggio minerario sorge a pochi chilometri dal lago ed è dalla parte settentrionale dello specchio d'acqua che veniva pompata l'acqua diretta nel cuore della montagna da cavare. Oggi, di quel gigantesco sistema di estrazione, sul lago resta a memoria una piccola casetta, divenuta un po' il simbolo, romantico, di questi luoghi. La leggenda, poi, l'ha trasformata nella casetta della Madonna. Si racconta infatti che in una buia e gelida notte d'inverno, mentre la gente stava rintanata nel calduccio sicuro della casa, accanto al focolare, era giunta in paese da lontano una povera donna con un figlioletto tra le braccia. Era la Madonna con Gesù Bambino.

La leggenda: quando il paese scomparve
In cerca d'aiuto per sé e per il bimbo, aveva battuto e chiamato a tutte le porte, invano. Finalmente rivolse il passo verso un lumicino, che appariva da una misera finestrella. Batté alla porta e questa si aprì. La poveretta entrò nella piccola casa ospitale, accolta con feste e mille attenzioni dalla famiglia riunita attorno al fuoco, come un’amica. Fuori scoppiò improvvisa una bufera.

Fischiò il vento e la terra tremò
«Fischiò il vento e la terra tremò. Le acque scesero dalla montagna a torrenti impetuosi e selvaggi - scriveva il poeta sloveno Simon Gregorcic -. Ma nella povera capanna piccoli e grandi trovarono riposo. Al mattino quel finimondo era cessato. Il paese però non c'era più. Un lago aveva sepolto la conca. Era rimasta solo la piccola casa, sopra un'isoletta illuminata dal sole; e in quella casa la famiglia pietosa era salva. La donnetta e il bimbo erano scomparsi. I resti dell'abitazione si possono ancora vedere sull'isoletta, nella parte settentrionale del lago».

Rabel, Raibl, Rabil
Il nome originario del paese e del lago è Raibl, dallo sloveno Rabil. Altri lo fanno derivare da un antico proprietario del XV secolo, di nome Rabel. Dopo la conquista italiana di questo territorio, nel 1918, l'area è stata chiamata Cave del Predil. Oggi Cave è una frazione di Tarvisio; si trova a sud, lungo la valle del Rio del Lago, facilmente raggiungibile con la statale 54, passando da Tarvisio al confine con la Slovenia al Passo del Predil, a quota 1156. Ci si arriva anche da Sella Nevea di Chiusaforte.

Il Parco internazionale geominerario
Qui sorge il Parco internazionale geominerario di Raibl con la ex miniera, tra il Monte Re, il Monte Cinque Punte e il lago di Raibl, circondato da fitti boschi di faggio e abete rosso, pascoli e rocce. Un panorama unico sul territorio italiano.

Il parco è meta turistica e didattica per chi è interessato alla scoperta di zone poco note del territorio nazionale, ricche di storia e tradizioni radicate. La visita guidata si fa con un trenino a trazione elettrica e dura circa un’ora. Un viaggio nel cuore della terra per scoprire minerali, tecniche di estrazione, ma soprattutto per comprendere le fatiche di migliaia di minatori che hanno lavorato per secoli dentro le sue viscere. Info www.polomusealecave.coop.

Relax sulle sponde 
Il lago, invece, che si anima in estate da giugno; conta spiaggette libere e alcune a pagamento, un ristorante e due punti di ristoro. Si può noleggiare un pedalò, una canoa, un ombrellone, fare il bagno e passeggiare lungo il percorso che costeggia lo specchio d'acqua nella parte settentrionale. 

I ghiaioni, le frane e le valanghe
Il comprensorio di Cave del Predil, dal punto di vista geologico e minerario, rappresenta una tra le più interessanti e studiate zone delle Alpi. Le unità geologiche presenti nella zona sono costituite da rocce prevalentemente sedimentarie, depositatesi in ambiente marino nel Triassico, 200 milioni di anni fa.

Al piede delle pareti rocciose dolomitiche si notano i caratteristici depositi di detrito di falda, i ghiaioni, derivati dalla degradazione meteorica delle rocce dovuta all'azione delle acque e al gelo - disgelo. Nel periodo invernale molti depositi detritici sono interessati da valanghe che si distaccano dai canaloni rocciosi: uno di questi versanti è quello di cima Predil, lungo il quale si sviluppa la strada estiva che dal Passo Predil porta al paese.

Ultimo aggiornamento: 21 Giugno, 00:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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