Regali e massaggi: così le nomadi
derubavano i centri di estetica

Mercoledì 16 Marzo 2016 di Paola Treppo
Regali e massaggi: così le nomadi derubavano i centri di estetica

UDINE e MONFALCONE (Gorizia) - Sono state identificate 3 ragazze ritenute responsabili di 2 furti con destrezza commessi giovedì 28 febbraio scorso a Monfalcone, nel centro di bellezza “Lp Estetica Low Cost” di via Primo Maggio e il venerdì successivo a Ronchi dei Legionari, nel centro beauty “Infinity Emotion” di via San Lorenzo. I carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Monfalcone, in collaborazione con il Nucleo operativo della Compagnia di Gradisca d’Isonzo, hanno denunciato le giovani, tra i 23 e i 27 anni, per il reato di furto aggravato e continuato in concorso; sono ragazze di etnia rom residenti in provincia di Udine ma di fatto sempre in movimento in località anche fuori provincia per mettere a segno i loro colpi.

Le tre, S.F., 23enne, D.B., 24enne e T.L., 27enne, entravano disinvolte e ben vestite nel centro estetico preso di mira; agivano in coppia e adottavano un copione ormai “rodato” per distrarre la titolare, puntando al contenuto della cassa o al portafoglio delle borse lasciate sul banco. Inscenavano il trucco del “regalo all’amica”, chiedevano informazioni e fingevano di attendere la loro amica, la complice, che le avrebbe raggiunte di lì a breve, salvo poi allontanarsi dal negozio subito dopo essersi impossessate dei soldi prelevati con destrezza.

In entrambi gli episodi le 3 donne, alternandosi tra loro nell’esecuzione materiale dei colpi, dopo aver rubato quasi 300 euro dalla cassa in un’occasione e 20 euro in contanti dal portafoglio di una dipendente nel secondo colpo, hanno dissimulato la fuga a piedi fingendo di raggiungere l’amica destinataria dell’ipotetico regalo e facendo perdere ogni loro traccia. Le indagini dei carabinieri hanno però consentito la localizzazione e identificazione: le tre, provenienti dalla provincia di Udine, hanno tutte anche altre denunce. I militari dell’Arma di Monfalcone e di Gradisca d’Isonzo sono riusciti a ricostruire le modalità dei colpi, anche grazie alla tempestività delle vittime nel segnalare l’accaduto, a a risalire al luogo in cui le ladre si erano rifugiate.  

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