Investe un ciclista e lo abbandona ferito in mezzo alla strada: presa pirata

Venerdì 25 Agosto 2017 di Paola Treppo
Investe un ciclista e lo abbandona ferito in mezzo alla strada: presa pirata
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SAN DANIELE DEL FRIULI e RIVE D'ARCANO (Udine) - Investe un ciclista e scappa senza chiamare aiuto: presa una pirata della strada. È successo il 17 agosto scorso, intorno alle 21, a San Daniele del Friuli, quando un veicolo proveniente da Fagagna, ha investito un ciclista lungo la strada provinciale 5. La pattuglia della polizia stradale di Amaro, intervenuta sul posto per i rilievi, ha identificato il ciclista (rimasto ferito), O.U., 35 anni, di Rive d’Arcano. Il ciclista indossava il giubbetto rinfrangente, la bici era munita di luci anteriori e posteriori alimentate a batteria ma, nonostante tutto, è stato investito dall'autovettura.

Il conducente del veicolo che ha causato l'incidente, però, non si è fermato e ho proseguiva la marcia nonostante i danni all'auto fossero notevoli. Subito sono state avviate le indagini con l'esame dei pezzi rimasti sulla strada e l’esame dei filmati delle telecamere. Solo in un secondo momento, F.V. di circa trent’anni, conducente del veicolo, successivamente individuata come responsabile dell’incidente, si è messa in contatto con la polizia stradale di Amaro, comandata dal commissario capo Sandro Bortolotti, collaborando nella ricostruzione dei fatti. Appurata la sua responsabilità, è stata indagata.

Pene severe per chi scappa 
La polizia stradale ricorda che a causa di questi comportamenti il legislatore ha introdotto una normativa specifica, entrata in vigore all’inizio dell’anno scorso, stabilendo delle pene particolarmente severe. La legge attualmente in vigore ha una funzione soprattutto deterrente, poiché condanna con forza comportamenti particolarmente irresponsabili e socialmente pericolosi, che mettono a repentaglio la vita delle persone.

I primi minuti sono fondamentali per il soccorso 
Nel caso si incorra in un incidente stradale che vede coinvolti altri veicoli e persone, non si può capire il tipo di danno arrecato, se non fermandosi immediatamente. Solo così si può controllare e mettersi a disposizione delle eventuali persone ferite per prestare loro immediata assistenza. I primi minuti sono infatti quelli che permettono un tempestivo soccorso all’infortunato, in certi casi determinante a salvare la vita di una persona, permettendone poi una migliore guarigione. Per lesioni superiori a 40 giorni è prevista la reclusione fino a tre anni, sempre che non ricorrano situazioni aggravate quali la guida in stato d’ebbrezza o condotte di guida particolarmente pericolose.

Via la patente
Nel caso in cui però il conducente non si fermi, la legge prevede la reclusione fino a un massimo di cinque anni e in ogni caso, non potrà essere inferiore a tre anni. Ulteriori aggravanti, che producono un aumento della pena, sono guidare senza aver mai conseguito la patente, circolare con il veicolo senza assicurazione o aver ferito più di una persona. Non bisogna dimenticare le ricadute sulla patente che viene immediatamente sospesa dal prefetto fino a cinque anni e poi, al termine del processo, sarà revocata dal giudice, con tempi lunghi per riottenerne una nuova.
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