Malattie, in aumento i casi di Hiv: in Fvg 50 nuovi casi nel 2017

Mercoledì 22 Agosto 2018 di Antonella Lanfrit
Malattie, in aumento i casi di Hiv: in Fvg 50 nuovi casi nel 2017
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Casi di Hiv, epatiti, infezioni sessuali e batteriche invasive, tubercolosi e le infezioni correlate all'assistenza e ai batteri multi-resistenti avranno ora in Friuli Venezia Giulia protocolli precisi per diagnosi, presa in carico e cura. Saranno omogenei su tutto il territorio e monitorati da un gruppo di coordinamento. È questo, in estrema sintesi, il significato del via libera della Giunta regionale, su proposta dell'assessore alla Salute Riccardo Riccardi, al documento «Rete infettivologica della Regione Fvg» e alla disposizione che ora sia la Direzione centrale salute a nominare il gruppo coordinatore e a dare avvio ai lavori della rete. Il documento, si precisa nelle determinazioni giuntali, «disciplina l'organizzazione con cui la Regione assicura in maniera omogenea su tutto il territorio il  trattamento delle malattie infettive, dalla prevenzione, alla diagnosi, alla presa in carico clinico assistenziale e riabilitati dei casi nelle diverse tipologie d'utenza». Il modello organizzativo è «l'hub e spoke», cioè la concentrazione delle funzioni diagnostiche terapeutiche di alta complessità nei centri «hub» ai quali i centri periferici «spoke» inviano gli utenti che hanno bisogno di interventi e che superano la soglia di complessità che gli stessi non sono in grado di garantire.

AIDSIn premessa il documento fa il punto circa la consistenza delle malattie infettive in regione, evidenziando che «continuano a rappresentare un problema significativo per la salute dei cittadini». Per quanto riguarda l'Hiv (o Aids), nel 2016 sono state segnalate nei residenti 36 nuove diagnosi di infezione da Hiv; nel 2017 le nuove diagnosi sono state 28. «Queste segnalazioni si legge nel documento regionale soffrono di un ritardo di notifica, tuttavia, disponendo dei dati di segnalazione dei 4 anni precedenti, si possono ottenere stime affidali che fanno stimare i nuovi casi di Hiv tra i 40 e i 50 per il 2017, con un'incidenza di circa 4 casi ogni 100mila residenti». Se «l'incidenza di Aids è in lieve costante diminuzione negli ultimi quattro anni», in aumento è la proporzione delle persone con nuova diagnosi di Aids che «ignorava la propria sieropositività e ha scoperto di essere Hiv-positiva nei pochi mesi precedenti la diagnosi, passando dal 20,5 del 1996 al 76,3% del 2015».

INFEZIONI E ASSISTENZA«Ogni giorno negli ospedali pubblici della Regione sono ricoverati dai 50 ai 180 pazienti con Ica», cioè con infezioni correlate all'assistenza, e le rilevazioni eseguite nei mesi di ottobre del 2011-2013-2015 e 2017 «mettono in evidenza la gravità del problema delle Ica oltre a quello legato all'esposizione degli antibiotici», si legge nel documento. Tuttavia, nelle stesse pagine si aggiunge che nel 2017 la prevalenza di Ica nei pazienti ricoverati negli ospedali regionali per acuti è stata pari al 5,7%, «in lieve diminuzione rispetto alle precedenti rilevazioni», mentre l'esposizione agli antibiotici è stata pari al 37,1%. A partire dal 1996 la Regione ha attivato un programma di prevenzione delle infezioni da assistenza e tale programma dal 2011 è stato inserito nel più vasto programma di sicurezza del paziente e nella rete cure sicure Fvg del 2016.

ANTIBIOTICILa nuova rete non si occuperà solo di malattie e della loro prevenzione, ma anche della «ottimizzazione dell'uso degli antibiotici», al fine di contenere «il problema della resistenza batterica». In generale, infatti, «la mortalità nelle infezioni sostenute da batteri multi-resistenti è infatti molto elevata e si aggira intorno al 40-50%. Per combattere le malattie infettive, oggi in regione sono attivi due reparti ospedalieri per 24 posti letto complessivi, 12 a Udine e 12 al Cattinara. C'è inoltre un presidio ospedaliero di primo livello a Pordenone e la presenza di un medico specialista in malattie infettive presso ogni ospedale spoke.
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