Udine, Lerner e l'appello per i migranti, insulti social. Lui ribatte: «Guarda il mio orologio...»

Venerdì 6 Luglio 2018 di Domenico Zurlo
Gad Lerner e l'appello per i migranti, insulti su Twitter. E lui ribatte: «Guarda il mio orologio...»
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UDINE - L’associazione Libera, che da anni si occupa di lotta alle mafie e non solo, ha lanciato un appello per una manifestazione di solidarietà per i migranti: rilanciato anche da Laura Boldrini, l’appello è stato condiviso anche dal giornalista Gad Lerner, che ha postato una foto con una camicia rossa sul suo profilo Twitter: «È solo un piccolo gesto di attenzione, ma facciamolo - scrive nel tweet - per fermare l’emorragia di umanità».

«Era utile adoperare una parola oggi proibita, maledetta: la parola razza. Oggi nessuno è razzista, ma 80 anni fa era un complimento. È giusto ricordare con quanta velocità accadono fatti del genere: non è accaduto migliaia di anni fa, abbiamo testimoni che lo possono ancora raccontare. Nel giugno/luglio del 1938 quando i ragazzi davano gli esami di maturità nessuno si poteva sognare di essere mandato via dalla propria scuola. Ma sarebbe successo solo due mesi dopo. Ci aiuta chiederci se alcuni di questi umori ancora tra noi serpeggi». Lo ha ricordato oggi il giornalista Gad Lerner intervenendo al festival multimediale Contaminazioni Digitali ad Artegna.

Lerner è stato intervistato sulla scelta del nome per il suo ultimo programma televisivo, La Difesa della Razza. In merito agli stranieri, il giornalista ha detto di non essere «sicuro che sia sempre la paura dello straniero, credo che ci siano anche la cattiveria e l'odio nel confronto dello straniero e che nei momenti in cui uno si sente sconfitto, retrocesso, si riveli. Lo straniero - ha concluso - è il poveraccio che chiede l'elemosina vicino alla stazione o il fortunatissimo come Soros, entrambi percepiti come minacciosi».



Ma tra i tweet di risposta al suo, è scoppiata la polemica. Una polemica che Lerner è anche andato a cercarsi, dato che a qualcuno che lo ha insultato, l’ex conduttore de L’Infedele ha risposto piccato: «Se guarda bene, caro il mio proletario, ho anche il Rolex al polso». E sono decisamente tanti i tweet di utenti che attaccano il giornalista, come spesso accade purtroppo sui social. «Indossa una camicia, fa il suo bel proclama e mette a posto la coscienza. La sua vita non cambia sig. Lerner La nostra invece sì. Soprattutto di noi donne. E non è falsa percezione», scrive una ragazza
«Si goda le vacanze (lei che può), e la smetta di rendersi ridicolo  - scrive un altro - Lo sa che grazie alla sua puntata di “la difesa della razza” ho iniziato ad interessarmi della OpenSociety di Soros? Ma non sono giunta alle sue stesse conclusioni, per me il vecchio non è affatto un filantropo». Un altro invece preferisce schierarsi in maniera più decisa: «Preferisco il nero. Magari una camicia». E un utente gli risponde prontamente: «Grande!».
L’iniziativa di Libera, ‘Maglietta rossa’, prevede che domani, sabato 7 luglio, chi vuole debba indossare una maglietta rossa, simbolo dei migranti morti in mare nel Mediterraneo: di rosso era infatti vestito il piccolo Aylan, il bimbo di 3 anni la cui foto fece il giro del mondo. E «di rosso erano vestiti i tre bambini annegati l’altro giorno davanti alle coste libiche. Di rosso ne verranno vestiti altri dalle madri, nella speranza che in caso di naufragio quel colore richiami l’attenzione dei soccorritori», spiega Libera sul suo sito.

Ultimo aggiornamento: 8 Luglio, 12:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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