​«Col Pignarûl più allergie e polveri
cancerogene» Legambiente dice no

Sabato 2 Gennaio 2016 di Paola Treppo
«Col Pignarûl più allergie e polveri cancerogene» Legambiente dice no
UDINE - L’associazione “Allergie e pneumopatie infantili”, l’Isde Fvg l’associazione Italiana medici per l'ambiente e Legambiente Fvg propongono di rinnovare i tradizionali falò epifanici a iniziare dal 2016. Quali sono le loro proposte? Realizzare solo fuochi simbolici di pochi minuti con legna non trattata, spiegando alle persone le motivazioni che hanno condotto a tale scelta, oppure, come ha deciso la Pro Loco di Sacile, non fare il Pignarûl. Perché mai? «Perché bruciare biomasse all’aperto produce particolato atmosferico, Pm 2,5 e Pn10, che sappiamo essere cancerogeno. L’esposizione a tali polveri aumenta qualora si utilizzino i residui di potatura delle viti normalmente trattate, di sempreverdi, nel caso di ristagno d’aria o di non completo spegnimento dei fuochi».

«L’aumento delle polveri sottili in concomitanza del Pignarûl è stato registrato sia dall’Arpa Fvg con campagne effettuate nel 2014 a Sacile e nel 2011 a Udine, sia dall’Associazione allergie e pneumopatie infantili che già due anni fa aveva rilevato picchi importanti di Pm 2,5». L’associazione sta conducendo studi sull’inquinamento atmosferico, rientranti in progetti dell’Unione Europea e del Ministero della Salute con attenzione particolare all’impatto sui bambini. «Il mancato falò potrà diventare l’occasione per accendere l’interesse anche su temi e problemi di portata generale quali la qualità dell’aria, le patologie correlate e il cambiamento climatico. È un modo intelligente di declinare la tradizione al futuro. Insomma una tradizione che promuove cultura. Una lettera in proposito è stata inoltrata anche alla Presidente Seracchiani».
 
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