Passione per il lusso: dipendente
di banca ruba 2 milioni di euro

Martedì 4 Ottobre 2016 di Paola Treppo
Le borse sequestrate alla dipendente
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TOLMEZZO (Udine) - Una dipendente di una nota banca di Tolmezzo, con una sfrenata passione per il lusso, è stata sottoposta alla misura cautelare personale dell'obbligo di dimora e al sequestro preventivo di beni perchè ritenuta responsabile di truffa e riciclaggio per ammanchi notevoli di soldi dei clienti, di oltre 2 milioni di euro.

L'operazione si è chiusa di ieri mattina, lunedì 3 ottobre, al termine di un’articolata attività investigativa coordinata dalla Procura di Udine, ed eseguita dalla stazione dei carabinieri di Tolmezzo e della Compagnia della Guardia di Finanza; le due forze dell'ordine hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale di obbligo di dimora, a una di misura cautelare reale, il sequestro preventivo, e due decreti di perquisizione locale e personale nei confronti della dipendente di un noto istituto di credito e del coniuge per i reati di truffa e riciclaggio, e tre decreti di perquisizione locale nei confronti di altri soggetti non indagati.
 
Vittime gli anziani
Le attività investigative, realizzate in perfetta sinergia tra Cc e Gdf sono nate da alcune denunce presentate da correntisti dell’istituto di creditoe hanno messo in luce sostanziose distrazioni patrimoniali in danno dei risparmiatori. Nel gennaio 2016, al comando stazione dei carabinieri di Tolmezzo si era presentato un anziano cliente, titolare di conto corrente acceso nell’Istituto di credito: l'uomo lamentava un ammanco di circa 150mila euro.
L'anziano, come emergerà poi, aveva intrattenuto rapporti e operato esclusivamente con l’impiegata indagata, che conosceva bene e di cui aveva profonda fiducia e stima. La stessa cosa è successa al altri clienti, raggirati dalla donna. Si tratta, purtroppo, in prevalenza di persone anziane o di persone che, dopo aver lavorato all’estero, erano rientrate in Italia con i risparmi di una vita.
 
Avevano tutti fiducia in lei
Carpendo la fiducia dei vari correntisti, la dipendente dell’istituto di credito, aveva prospettato loro la possibilità di fare proficui investimenti finanziari in titoli o azioni; si faceva consegnare denaro contante in più tranche e operava materialmente sui conti corrente dei truffati, sostituendosi a loro, senza che ne sapessero nulla. I soldi poi non venivano investiti come promesso ma intascati o dirottati su altri conti correnti paralleli, all’insaputa degli ignari clienti. Per convincere le persone truffate l’indagata consegnava ai risparmiatori dei rendiconti falsi. I carabinieri si sono resi che non si trattava di un caso singolo; hanno contattato le altre potenziali vittime e poi raccolto le denunce. Nell'indagine a quel punto è entrata anche la Guardia di finanza. 

Nella mattina di ieri, su delega dell'autorità giudiziaria, carabinieri e finanzieri hanno eseguito una perquisizione domiciliare a carico dell’indagata rinvenendo e sequestrando varia documentazione probatoria sia cartacea che elettronica tra la quale un’agenda, considerata poi dagli investigatori, il “libro mastro” contenente dettagli importantissimi per la ricostruzione delle truffe. Si stima che gli ammanchi totali possano aver raggiunto la cifra di più di due milioni di euro.
 
I beni di lusso sequestrati alla donna e al compagno
Il provvedimento di sequestro, eseguito oggi nei confronti della coppia, finalizzato alla confisca diretta del prodotto o del profitto del reato ovvero nella misura “per equivalente”, riguarda beni immobili e mobili per un valore almeno pari a 250mila euro tra cui: 7mila euro in contanti; 18 borse di vari modelli e marche - The Bridge, Luis Vuitton, Prada, Fendi, Chanel - del valore complessivo di circa 6mila euro; un'abitazione del valore di 160 mila euro; un’autovettura Audi Q3; ulteriore documentazione utile al proseguo delle indagini. 
Ultimo aggiornamento: 15:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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