Dentista sociale, se Udine arranca a Pordenone è boom

Venerdì 5 Ottobre 2018
Dentista sociale, se Udine arranca a Pordenone è boom
C'è un'ottima notizia. E non solo per chi fatica ad arrivare a fine mese, non ha un lavoro o rientra nelle categorie di vulnerabilità sociale individuate dalla Regione. Ma anche per i tanti che non sono né bimbi piccoli né anziani né nuovi poveri e, nonostante questo, magari ci pensano due volte prima di andare dal dentista. «Stiamo lavorando assieme alla Regione per allargare i criteri di accessibilità al servizio di odontoiatria sociale», annuncia il responsabile Roberto Di Lenarda. Per ora non può dire di più, ma assicura che «il numero dei beneficiari sarà ampliato. Entro l'anno ci sarà una delibera con le modifiche e, di certo, sarà migliorativa. Siamo in avanzata fase di discussione con l'amministrazione per aumentare la platea degli aventi diritto. Avevamo deciso di attivare il servizio nei modi e nelle quantità che pensavamo di poter sostenere e stiamo incrementando man mano che vediamo che ce la facciamo», dice il responsabile del piano che, per le attività extra Lea, viene finanziato con «un milione all'anno», che si aggiungono ai fondi delle singole aziende. Fra le novità, molte riguarderanno Udine. La torta è impietosa: la fetta di prestazioni garantita da Asuiud nell'odontoiatria sociale rispetto al totale regionale è passata dal 15% del 2016 al 14% del 2017 all'11% dei primi mesi 2018. Ma la svolta è vicina, assicura Di Lenarda. Intanto, «entro l'anno visiteremo tutte le strutture che accolgono disabili», che, per l'Asuiud significa 550 persone. Altre 500 saranno visitate a Trieste, 580 nell'Aas 2, 300 nell'Aas 3, 425 nel Pordenonese. Uno dei fronti su cui i dentisti sociali puntano molto riguarda i bambini da 0 a 14 anni, «uno dei pilastri dell'odontoiatria pubblica». E i risultati si vedono. Nel primo semestre di quest'anno ci sono state 12.655 visite in Fvg (+44% rispetto al 2016). Nel Pordenonese, con 2.022, si è avuto un raddoppio rispetto al 2017 e un +155% rispetto al 2016. «Quasi dappertutto le prestazioni per questa fascia sono notevolmente aumentate». Un incremento del 117% rispetto al 2017 nell'Aas3, del 23% nell'Asuiuts. Mosca bianca l'Asuiud, che vede solo un +65 rispetto al 2017 e un +1% rispetto al 2016, con 2.312 prestazioni da gennaio a giugno 2018. Nella Bassa friulana e nell'Isontino, c'è stato un calo del 2% rispetto al 2017. La spiegazione è agevole. «Nell'Alto Friuli il dato è raddoppiata grazie all'apertura dell'ambulatorio pediatrico dedicato di Tarvisio. Lo stesso vale per il Pordenonese. A Udine non c'è ancora un ambulatorio dedicato, anche se storicamente parte dell'attività istituzionale viene rivolta ai bambini. Stiamo discutendo con la direzione per implementarla». Un altro ambulatorio pediatrico sarà aperto a breve a Monfalcone insieme a un ambulatorio di ortodonzia. L'attività dei pronto soccorso odontoiatrici ha fatto faville. «Nel 2017 ci sono stati 7.192 accessi, di cui 3.858 a Trieste, 1.655 a Udine, 733 nell'Aas 2, 784 nell'Aas 5». E quest'anno, «da gennaio a luglio ci sono stati già 4.657 accessi in regione, con un significativo aumento. A Trieste e al Burlo 2.642, all'Aas 2 527, all'Asuiud 924, all'Aas 5 564». Nei primi sette mesi «Udine è rimasta stabile, da 858 a 855 accessi», mentre Trieste è cresciuta da 2015 a 2028, come il Burlo e l'Aas 2, «da 377 a 492». A Pordenone la crescita maggiore. Se a livello regionale i pazienti visitati ogni mese sono in media «tra 520 e 650», a Udine la media va «tra i 120 e i 150». Gli stranieri? «Sono il 35% a Udine, il 34% a Trieste, il 40% nel Pordenonese».
Cdm
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci