GRADISCA D’ISONZO (Gorizia) - Si chiama Mohamed Hamnia il tunisino di 28 anni arrestato dalla polizia di Stato mercoledì 16 marzo scorso, di rientro dalla Svizzera con un volo proveniente da Zurigo, allo scalo aereo di Malpensa, nell’ambito della procedura di riammissione prevista dal trattato di Dublino. La polizia di frontiera aerea dello scalo ha controllato le sue impronte scoprendo che a suo carico pendeva un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Gorizia nel novembre del 2013, nell’ambito delle indagini condotte dalla Squadra Mobile sui gravi fatti di danneggiamento della struttura del Cie di Gradisca d’Isonzo.
Allora si erano susseguiti una serie di episodi di sistematica distruzione della struttura e, all’apice degli eventi, il 21 settembre, il 28enne marocchino, insieme a un tunisino e a un algerino, erano riuscito a togliere dalla loro sede i pali metallici di sostegno dell’impianto antintrusione, sui tetti, rendendolo inservibile; avevano anche fatto un foro nella rete d’acciaio, aprendo un varco verso la zona “rossa”. Di lì, poi, il 28enne era fuggito, scendendo dal tetto e scappando nei campi.
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