BUTTRIO - Alleva particolarissime specie di colombi in via d’estinzione da oltre 30 anni, Mario Maestrutti, 69 anni, e lo fa solo per passione, trattandoli con tutte le cure, nel rispetto di ogni norma igienica e sanitaria, nella sua tenuta di Caminetto di Buttrio (Udine). Adesso, però, il Comune gli ha imposto di demolire le sue due voliere che, stando agli uffici del Municipio, non sono a norma sotto il profilo edilizio.
Lui non ci sta, è disperato: «Allevamenti del genere, in Italia, ce ne sono solo tre, tra cui uno in Sicilia. Lavoriamo per recuperare specie altrimenti destinate a morire - dice Mario -. Lo facciamo senza disturbare nessuno, senza fini di lucro; qui non c’è odore e il mangime è naturale: mais non trattato. Gli esemplari sono una settantina e vivono in ambienti sani e controllati; sono allevati con amore».
Maestrutti è stato presidente della sezione Fvg degli Allevatori di Colombi per tanti anni: «non sono uno sprovveduto - dice -. A oggi sono iscritto alla Federazione Allevatori Colombi Nazionale, alla sezione di Cuneo e a quella Vicentina. Non sono un dilettante. Ora il Comune mi obbliga a demolire le mie due voliere entro il 20 luglio prossimo, ma io non posso farlo. Non lo ritengo giusto, né legale: se c’è da pagare qualcosa pago».
«Questi animali, tra l’altro, dopo che mi sono ammalato di cancro, sono la mia unica gioia. E mia moglie, 61 anni, santa donna, che andrà in pensione nel 2021, pare con 271 euro al mese, cerca di darmi una mano come può; quando vede i colombi piange, perché non sa che fine faranno. Se davvero dovessero sparire le voliere, io ho già deciso: vado davanti al palazzo del Municipio e mi faccio saltare in aria: preferisco morire e dare un segnale chiaro: così tutti si renderanno conto dell’assurdità di questo provvedimento, e di queste leggi stupide fatte in Italia».
Ultimo aggiornamento: 6 Giugno, 13:29
© RIPRODUZIONE RISERVATA Lui non ci sta, è disperato: «Allevamenti del genere, in Italia, ce ne sono solo tre, tra cui uno in Sicilia. Lavoriamo per recuperare specie altrimenti destinate a morire - dice Mario -. Lo facciamo senza disturbare nessuno, senza fini di lucro; qui non c’è odore e il mangime è naturale: mais non trattato. Gli esemplari sono una settantina e vivono in ambienti sani e controllati; sono allevati con amore».
Maestrutti è stato presidente della sezione Fvg degli Allevatori di Colombi per tanti anni: «non sono uno sprovveduto - dice -. A oggi sono iscritto alla Federazione Allevatori Colombi Nazionale, alla sezione di Cuneo e a quella Vicentina. Non sono un dilettante. Ora il Comune mi obbliga a demolire le mie due voliere entro il 20 luglio prossimo, ma io non posso farlo. Non lo ritengo giusto, né legale: se c’è da pagare qualcosa pago».
«Questi animali, tra l’altro, dopo che mi sono ammalato di cancro, sono la mia unica gioia. E mia moglie, 61 anni, santa donna, che andrà in pensione nel 2021, pare con 271 euro al mese, cerca di darmi una mano come può; quando vede i colombi piange, perché non sa che fine faranno. Se davvero dovessero sparire le voliere, io ho già deciso: vado davanti al palazzo del Municipio e mi faccio saltare in aria: preferisco morire e dare un segnale chiaro: così tutti si renderanno conto dell’assurdità di questo provvedimento, e di queste leggi stupide fatte in Italia».
