Fuochi, bivacchi e rifiuti sul fiume Isonzo: sono i ricoveri dei profughi

Sabato 8 Aprile 2017 di Paola Treppo
I controlli dei carabinieri di Gorzia sulle sponde dell'Isonzo e i resti di un bivacco
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GORIZIA - Bivacchi dei profughi sul fiume Isonzo a Gorizia e scattano i controlli dei carabinieri. 
Domenica scorsa, 2 aprile, su richiesta di un cittadino, i militari dell'Arma hanno identificato 13 stranieri di origine afghana e pakistana, tutti regolari, tutti richiedenti asilo, che stavano bivaccando nell’area boschiva. Analogo intervento mercoledì mattina, quando, alla vista dei militari, alcuni stranieri sono scappati via; in quei frangenti, i carabinieri sono comunque riusciti a identificarne due, di nazionalità pakistana, regolari, anche questi in riva al fiume, in un bivacco.

Terzo controllo giovedì mattina quando le pattuglie dei carabinieri della stazione di Gorizia Centrale si sono recate in riva all’Isonzo identificando altri 7 pakistani, anche loro regolari. Ieri, infine, verso l’ora di pranzo è stato eseguito l'ennesimo controllo, sempre nella zona vicino a via della Barca, che ha portato a rinvenire il materiale utilizzato per allestire dei ricoveri di fortuna o dei giacigli (nella foto); tutto è stato rimosso e anche in questo caso è stata notata la presenza di due pakistani, poi identificati, che erano tranquillamente seduti sulla riva del fiume a chiacchierare.
 
I carabinieri della Compagnia di Gorizia, comandata dal maggiore Andrea Missio, continueranno i controlli anche nei prossimi giorni, per bloccare comportamenti vietati o che possano costituire un pericolo, come l'accensione di fuochi, l'allestimento di ricoveri o l'abbandono di rifiuti. I frequenti passaggi e i controlli dei militari in questa ultima settimana hanno ridimensionato notevolmente il fenomeno.
 

 

Ultimo aggiornamento: 12:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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