Tarocchi all'ingrosso: sequestrati borse e accessori per 110mila euro

Martedì 7 Marzo 2017 di Paola Treppo
Alcune delle finte borse Hermes sequestrate dai carabinieri di Palmanova
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PRADAMANO E MANZANO (Udine) - Tarocchi all'ingrosso: sequestrati borse e accessori per 110mila euro. L'operazione è dei carabinieri della stazione di Palmanova che sabato 4 marzo scorso hanno eseguito una serie di controlli nei centri di vendita all'ingrosso gestiti da cinesi a Pradamano e a Manzano.

Borse Hermes modello Birkin
Nel primo centro, quello che sorge in via Nazionale, il China International Ingromarket, dove operano una quindicina di società con singoli box e merce di varia tipologia, dalla pelletteria ai giocattoli, dalla bigiotteria agli abiti, i carabinieri hanno rinvenuto delle finte borse della Hermes modello Birkin che sono protette sia per il marchio che per il modello (nella foto). Si tratta di un tipo di borsa di notevole valore, quando autentica, con prezzi di vendita che oscillano tra i 5mila e i 90mila euro quando realizzate con l'impiego di pelli molto pregiate. 

I braccialetti in pizzo macramè Cruciani
In un altro box, i carabinieri hanno trovato 120 braccialetti in pizzo macramè con il marchio contraffatto della Cruciani, quelli di stile più recente, decorati con il motivo del serpente, molto in voga tra le modelle per le sfilate, portati alla caviglia a imitare un tatuaggio. Erano tutti contraffatti, così come lo erano, sempre nello stesso box, 26 portafogli con marchio fasullo della "Y Not?" con i motivi della bandiera americana e di quella inglese, versione vintage. Tutto è stato posto sotto sequestro e i titolari delle società sono stati denunciati a piede libero. 

Da Pradamano, poi, i militari dell'Arma si sono spostati a Manzano, nel magazzino "Z&H" gestito da una sola società. Qui sono state trovate una ventina di borse della Hermes modello Birkin, anche in questo caso contraffatte. Il valore della merce sequestrata è di circa 110mila euro.

I commercianti che acquistano incautamente pelletteria come questa per i loro negozi o per la vendita ambulante rischiano di essere denunciati. A finire nei guai, in questo caso, sono stati tre commercianti all'ingrosso cinesi di 66, 41 e 53 anni, tutti già noti alle forze dell'ordine per reati specifici: già in passato, cioè, erano stati controllati e denunciati sempre per reati legati alla contraffazione. Sabato sono stati denunciati per vendita di merce contraffatta; alterazione o uso di marchi, segni distintivi e brevetti, e per ricettazione.

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