Sepolture e resti umani scoperti
restaurando la necropoli romana

Venerdì 20 Maggio 2016 di Paola Treppo
Il sepolcreto di Aquileia dopo il restauro

AQUILEIA (Udine) - Le opere di recupero dell’antico sepolcreto romano di Aquileia, avviate in prima battuta nel gennaio dello scorso anno e quasi del tutto ultimate, hanno portato a scoprire, in una parte dell’importante area archeologica, nuove testimonianze storiche. Si tratta di resti di ossa umane, di fatto parti di salme sepolte secoli orsono in questa zona defilata di quella che un tempo fu la quarta città dell’Impero Romano. Adesso la Soprintendenza, unitamente alla Fondazione Aquileia, stanno lavorando per portarle alla luce e per capire, poi, a che epoca risalgano e a chi appartengano, se a notabili o a chi altro. Sulla scoperta si mantiene ancora molto riserbo e non si se i resti siano accompagnati da eventuali corredi funerari.
 
Il sepolcreto di Aquileia rappresenta un unicum nel suo genere ed è uno dei siti forse meno noti della città antica, immeritatamente. Da 30 anni non veniva messa mano all’area che presentava notevoli problemi sul fronte infiltrazioni d’acqua e di annerimento dei sarcofagi. L’intervento di miglioramento, costato 240mila euro e finanziato dalla Fondazione, non solo ha permesso di restituirlo al suo originario splendore ma anche di preservarlo dall’umidità e renderlo accessibile ai turisti in tutta sicurezza. Si tratta di uno dei pochi esempi di necropoli romana ancora conservata “in situ” nell’Italia settentrionale. L’intervento di restauro ha previsto il recupero di monumenti, sarcofagi ed elementi architettonici (nelle foto come si presentano oggi).

I cinque recinti funerari, scoperti nel 1940 e restaurati la prima volta in pieno periodo bellico, appartengono a famiglie aquileiesi del primo e secondo secolo (Stazia, Trebbia, Cestia e Giulia) e costituiscono l’unico tratto visitabile di un’area funeraria situata lungo le strade che un tempo si diramavano dal centro urbano. La pulizia è stata fatta con impacchi assorbenti per rimuovere macchie, incrostazioni di calcaree, croste nere, alghe, muschi e licheni.  

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