40 anime, i gatti neri e le stradine
di sasso: Dordolla, come nel 1800

Giovedì 1 Settembre 2016 di Paola Treppo
Dordolla
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MOGGIO UDINESE (Udine) - Conta una manciata di abitanti stabili, il borgo di Dordolla, «Forse 40 - ti racconta la gente del posto -, compresi i gatti neri, che sono tanti». I mici li vedi sui tetti delle case, accoccolati sulle tegole, o che camminano pigri lungo le strette vie di sasso che collegano una casa all'altra. Doldolla è un paese "magico", rimasto sospeso nel tempo, dove ancora si possono vedere le vecchie fontane, i lavatoi, le stalle abbandonate rimaste così, intatte, per decenni, dopo l'abbandono dell'allevamento di tipo familiare. Porte, chiavistelli, serrature, finestre e grate raccontano la storia di un Friuli che non c'è più. Arrampicato su un versante, tutto in salita, questo abitato a torto non è inserito tra i più belli d'Italia.

La grande chiesa edificata in epoca più recente sorge ai suoi piedi, come anche l'unico esercizio pubblico presente in questo borgo, che è bar ma anche ristorante. Le poche persone che sono rimaste a viverci lo curano con amore: i sentieri sono puliti, i prati sfalciati, le terre in parte coltivate come un tempo, con patate e fagioli. E si fa anche festa. Chi vuole scoprire questo angolo della montagna friulana può farlo questo fine settimana del 3 e del 4 settembre, con la festa a Dordolla e nella Val Alba, organizzata in collaborazione con il Parco Naturale delle Prealpi Giulie. 

La festa con le escursioni 
Il programma di domenica prevede un'escursione alpinistica sul Monte Masareit a cura della sezione Cai di Moggio Udinese, una escursione naturalistica alla Cascata del Rio Fonderiis, un'escursione in mountain bike sul Vuâlt e una escursione con guida naturalistica alla scoperta della Riserva naturale della Val Alba. Info www.parcoprealpigiulie.it
 

 

 

Ultimo aggiornamento: 2 Settembre, 10:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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