Testa di maiale e fallo sulla porta: minacce alla bancaria indagata

Lunedì 23 Gennaio 2017 di Paola Treppo
Testa di maiale e fallo sulla porta: minacce alla bancaria indagata
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TOLMEZZO (Udine) - Una ex dipendente di una nota banca di Tolmezzo che nel 2016 è stata indagata per truffa e riciclaggio, per ammanchi notevoli di soldi dei clienti, di oltre 2 milioni di euro, è finita nel mirino di persone che la minacciano. Due gli episodi, decisamente sgradevoli, che la vedono sfortunata protagonista, nell’ultimo mese e mezzo. A dicembre, sulla porta della sua abitazione, in un paese della Carnia, le è stato recapitato un pacco con dentro una testa di maiale mozzata; evidente l’intento intimidatorio nei confronti della ex bancaria, finita nella bufera dell’indagine avviata dai carabinieri e della Guardia di finanza che, nell’ottobre dello scorso anno, avevano dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di una misura cautelare di obbligo di dimora nei suoi confronti.

Nei giorni scorsi un’altra brutta sorpresa: sul cancello di recinzione della casa in cui vive, in Carnia, qualcuno ha lasciato in bella vista un fallo di gomma, con accanto un foglio con delle scritte ingiuriose nei suoi confronti, e anche minacciose, evidentemente legate alla sua complessa vicenda giudiziaria. La notizia si è diffusa rapidamente nel centro carnico, facendo parlare tutti. Del delicato caso di intimidazione si stanno occupando i militari dell'Arma della Compagnia di Tolmezzo, comandata dal capitano Stefano Bortone, che sulla vicenda mantengono il massimo riserbo. Sia la testa di maiale che il fallo di gomma sono stati posti sotto sequestro
 
La donna, come era emerso dalle indagini, avrebbe preso di mira soprattutto clienti anziani, che riponevano in lei la massima fiducia e che le avevano affidato del denaro da investire senza il minimo sospetto.

Poi, come è emerso dall’inchiesta, la ex bancaria si sarebbe fatta consegnare denaro contante, in più tranche, e avrebbe operato materialmente sui conti corrente dei truffati, sostituendosi a loro, senza che ne sapessero nulla. I soldi poi non venivano investiti come promesso ma intascati o dirottati su altri conti correnti paralleli, all’insaputa degli ignari clienti. Per convincere le persone truffate, l’indagata avrebbe consegnato dei rendiconti falsi. I carabinieri si sono resi conto che non si trattava di un caso singolo; hanno contattato le altre potenziali vittime e poi raccolto le denunce. Nell'indagine a quel punto è entrata anche la Guardia di finanza. 

Ultimo aggiornamento: 24 Gennaio, 16:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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