Arianna, friulana di 23 anni, è la parrucchiera più brava del mondo

Venerdì 10 Novembre 2017 di Paola Treppo
Arianna e la sua modella al concorso dove ha vinto il primo premio
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TARCENTO (Udine) - Un diavolo per capello? No: «Il troppo stroppia, in tutto quello che è moda, anche nelle acconciature, nei capelli. Nella testa, in tutti i sensi. Bando agli eccessi, insomma. E non va bene nemmeno guardare troppo al passato, senza tenere conto, oggi, della voglia di sentirsi giovani e briosi non solo a 16 anni ma anche per chi ha passato i 60».

Parola di Arianna Petrocchi, talentuosa friulana ventitreenne, figlia d’arte, che dal 2012 lavora nel salone di mamma Rina, coiffeur dal 1972, sognando New York e di pettinare Beyonce. A fine ottobre Arianna si è aggiudicata il titolo di parrucchiera più brava del mondo, a Paestum, al Festival Hair&Beauty organizzato da Cmc. Un concorso cui hanno partecipato coiffeur provenienti da tutti i continenti: una vera e propria battaglia, di stile ed eleganza, combattuta con ironia e voglia di emergere a colpi di phon, tinte e forbici.
 

 


Lei, di Tarcento, un paese a nord di Udine, ha primeggiato nel settore più ambito: l’acconciatura da sera, il sogno di tutte le donne. E se vale il detto “diamoci un taglio” vediamo quali sono le tendenze moda 2018-2019 nel mondo. E lo facciamo proprio con lei, con Arianna, direttamente da una vetrina internazionale che racconta il trend del momento, i modi e gli umori, le voglie, i desideri di maschi e femmine. Perché i capelli, da sempre, sono lo specchio del sentire il mondo e sé stessi, riflesso di una società che cambia, ogni giorno.

Stop al rasato
«Dopo anni di rasato, di quello col rasoio, torma il morbido, il romantico, la linea leggera e non troppo vaporosa, per le donne. Stop ai tagli che squadrano troppo il viso, che lo induriscono, che tolgono dolcezza ai lineamenti». Donne più donne, insomma, ma non classiche. «Anche nel lungo si tende a sfragiare, ad alleggerire, a creare un finto spettinato. Bando all’acconciatura pesante: i capelli devono andare “dove vogliono”. Taglio e piega devono essere naturali ma questo non significa tradizionale: vuol dire sbarazzino, frizzante, in linea col sentire di oggi, libero da schemi e che guarda a teste che tornano “rotonde”, umane, con un pizzico di asimmetria che dà un tocco speciale, che distingue dagli altri».

Il corto a tutte le età 
Niente massificazione: in linea con il trend che obbliga comunque negli abiti e negli accessori, nel profumo e nel colore delle unghie, ognuno cerca, in salone, di essere diverso dagli altri. Lungo o corto? «Il corto è quasi d’obbligo. Per i maschietti, e non solo under 18, va il ciuffo, o il ciuffone, il “rirato su” tutto sulla testa; si abbandona il rasoio, con geometrie allegre e grintose». Per ragazze, donne e anche nonne il corto spopola e avrà lunga vita: versatile, mutevole come i tempi; si adatta e rispetta lo stato d’animo di quel momento.

Torna la fragia cortissima 
«La fragia, già in voga lo scorso anno, si impone, sempre più corta, a ridisegnare il viso. Tantissimi i caschetti, dritti, lineari, un po’ più lunghi davanti o più spesso dietro». Sui colori, per chi ce la fa a osare, largo a tinte pastello per i corti: rosa, azzurrino, fucsia leggero. Tinte veloci da cambiare, anche se difficili da abbinare all’outfit, in un universo, quello che ruota attorno alla moda, che muta di continuo.

Il biondo non muore mai 
«Resta forte, nei corti, già da qualche anno, il biondo o il super biondo chiaro, i biondi freddi. Per chi insiste sul lungo sono sempre validi i castani e i castani caldi, lavorati a sfumature di luce; in voga eterna il mogano». Ma è vero che tutto il mondo è paese? No. «Quelli che osano di più sono i russi, e non solo nella testa: emergono con colori di ogni tipo, con tagli e proposte che “spaccano”. E se gli italiani restano i coiffeur migliori e più apprezzati, va detto che la Corea del Sud si presenta al mondo con inviabile eleganza, pur in una continuità secolare nel taglio e nel colore, che racconta del forte attaccamento di questa popolazione alle tradizioni della Nazione, con il solo, “frivolo” tocco di un abito sgargiante, pieno di colori, che bene si abbina alle tinte scure e tagli sobri delle teste delle donne».

Ultimo aggiornamento: 11 Novembre, 18:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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