Boom di truffe e reati per droga: «Nessun collegamento con i migranti»

Venerdì 29 Dicembre 2017 di E.B.
nella foto il colonello Daniele Mielis
TRIESTE - Reati in considerevole calo a Trieste rispetto al 2016 (da 4.500 a 4.200 circa) ma, tra questi, forte aumento delle truffe, soprattutto online (da 368 a 500 circa) e di reati relativi al traffico di droga con il 67% di arresti (46 persone) e il sequestro di oltre 60 kg di sostanze. E' il bilancio dell'attività operativa dei carabinieri della Compagnia di Trieste, comandata dal colonnello Daniele Melis.

Complessivamente si è registrata una diminuzione del 5% della delittuosità generale, un aumento del 15% degli arresti e del 13 delle denunce a piede libero. La maggior parte dei reati non è riconducibile al fenomeno migratorio «che a Trieste si svolge su canoni di normalità e serenità con piccoli episodi prontamente repressi», come ha sottolineato il comandante. Sono state controllate più di 60mila persone (49mila nel 2016), controllo che ha consentito anche l'arresto di 57 persone nei cui confronti erano state emesse ordinanze di custodia. Il capoluogo giuliano soffre inoltre di maltrattamenti in famiglia, stalking (5 arresti) e violenza di genere. Cresciuti in furti in appartamento (269), le rapine in abitazione (8), in esercizi commerciali (10) e in pubblica via (11) ma «non si sono registrati picchi che fanno ritenere un serio aggravarsi della situazione».

Resta il problema della percezione della sicurezza: «Ansia immotivata - ha sottolineato il colonnello - è il contesto internazionale a spaventare la gente, per nessuna delle fattispecie di reato c'è un collegamento diretto con i richiedenti asilo ma occorre lavorare sul piano preventivo». La lotta ai mendicanti portata avanti dal Comune? «Il mendicante diventa un problema per l'Arma nel momento in cui costituisce un pericolo per la comunità o commette un reato. Il resto a noi non interessa. E' una scelta politica». 
Ultimo aggiornamento: 14:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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