TRIESTE - Le proteste al porto di Trieste non pare abbiano incrinato la fiducia delle aziende nello sviluppo del porto che, sotto la guida di Zeno D'Agostino, si è caratterizzato per una costante crescita in questi ultimi anni. È ad esempio, si legge in una nota, il caso di Gruber Logistics, multinazionale della logistica e del trasporto operante in tutta Europa, che in questi giorni ha varato un piano di investimenti focalizzato proprio su Trieste.
Mauro Sepich, nuovo direttore della filiale di Trieste, racconta come i «nuovi traffici intermodali avranno come punto di contatto principale la Turchia e collegamenti con Italia, Austria, Germania e tutto il Benelux. L'estensione dei traffici prevedrà poi in seconda battuta la creazione di connessioni con l'est Europa, Paesi con i quali Gruber Logistics lavora da oltre dieci anni disponendo di sedi e di personale in Lituania, Romania e Polonia. Verranno forniti anche servizi da e verso Grecia ed Albania. Il nostro team si allargherà, inoltre, di quindici persone entro il 2023». Gruber Logistics spa, sostiene l'azienda, conta su una flotta di 1.500 mezzi, ha 35 sedi nel mondo (la centrale è a Ora, in provincia di Bolzano) e non ha rallentato gli investimenti in questi ultimi due anni di crisi, continuando a perseguire il proprio piano industriale. Gli investimenti hanno portato l'azienda ad un fatturato complessivo di 350 milioni di euro e 1.200 dipendenti. L'hub di Trieste si dota così di una forza in più per lo sviluppo dei propri servizi, ulteriore conferma della sua capacità attrattiva nei confronti del mondo privato.