TRIESTE - Al di là delle polemiche quelli che contano sono i numeri e i 200mila visitatori stimati in via Mazzini, resa per l'occasione pedonale, non è un dato irrilevante per una città come Trieste. Questo il risultato principale di Piazza Europa con 160 espositori di prodotti enogastronomici e artigianali che quest'anno, sotto la supervisione dell'assessore comunale al commercio Lorenzo Giorgi, ha cambiato location per "trasferirsi" in larga parte nella centralissima via Mazzini. Dal primo giorno di apertura, sabato 22 aprile, ad oggi, giorno di chiusura della manifestazione, il flusso di visitatori è stato incessante e ciò ha contribuito a riempire letteralmente anche i bar, le gelaterie e i ristoranti cittadini per non parlare degli alberghi e strutture ricettive che hanno registrato il quasi tutto esaurito. Segno che se si vuole, si può. Piazza Europa, nata a Trieste 15 anni fa, è diventato ormai un appuntamento fisso non solo per i residenti ma anche per i turisti e visitatori provenienti da guori regione: oltre a via Mazzini e Piazza della Repubblica (fulcro dell'offerta enogastronomica in questi giorni), il mercato si è esteso in via delle Torri, via Paganini, piazza Sant'Antonio Nuovo, piazza Ponterosso e via Genova. Lo stesso orario di apertura è stato pensato per favorire al massimo i visitatori, dalle 9 del mattino all'una di notte. In questi giorni, l'assessore Giorgi non ha mai esitato nel rispedire al mittente le polemiche «sterili e inutili» di Confcommercio che si è definita "snobbata" mentre sulle lamentele di alcuni negozianti, circa il fatto che i gazebo così allestiti nel mezzo della via Mazzini hanno oscurato ai passanti la vista delle vetrine, Giorgi ha garantito di valutare la possibilità che il prossimo anno gli stessi vengano collocati al centro della strada con tutti i lati aperti: «Amo lavorare con serietà, trasparenza e correttezza - ha scritto l'assessore sulla sua pagina Facebook - i miei "datori" di lavoro sono i cittadini ed il sindaco! E Piazza Europa è un successo straordinario ma la lode l'avremo il prossimo anno risolvendo alcune problematiche, del resto sbaglia chi lavora».
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