Stx, accordo 50-50 tra Francia e Italia. A Fincantieri l'1% in prestito

Mercoledì 27 Settembre 2017 di Francesca Pierantozzi
Gentiloni e Macron (Ansa)

«È il momento dell'ambizione, adesso ci sono le condizioni per andare avanti». Paolo Gentiloni a Lione sembra quasi più europeo di Emmanuel Macron che l'altro ieri alla Sorbona ha lanciato un appello alla rifondazione dell'Europa. Il 34 esimo vertice italo francese che si è svolto ieri «è un vertice diverso dagli altri, i ministri coinvolti sono tanti ha detto il presidente del Consiglio, davanti alla squadra seduta in prima fila, Minniti, Alfano, Padoan, Calenda, Pinotti abbiamo un programma di lavoro, abbiamo un grande bisogno che l'Eurozona torni a crescere». Accanto a lui, Emmanuel Macron - che non ha avuto bisogno di nessuna traduzione simultanea ha elencato i temi trattati: Libia, Migrazioni, Tav e naturalmente Stx, con l'accordo firmato nel pomeriggio, prima della visita al museo della Confluenza e che segna lo sbarco di Fincantieri ai cantieri navali di Saint Nazaire. «È un accordo in cui non ci sono vincitori e vinti, ma vincono tutti - dice Macron un accordo che consente a Ficantieri, operatore industriale, di decidere del destino industriale del sito, e dà alla Francia le garanzie su occupazione e know how tecnologico». I francesi continuano a parlare di un capitale diviso a metà, con Fincantieri al 50 per cento ma che riceve «in prestito» l'uno per cento del capitale attribuito allo stato francese.

L'INTERPRETAZIONE
Ma per gli italiani la vittoria invece c'è ed è abbastanza netta: Fincantieri voleva decidere e deciderà.

Macron e Gentiloni preferiscono però voltare pagina, dopo un'estate di «malintesi» tra la nazionalizzazione di Saint Nazaire decisa da Macron e le operazioni diplomatiche unilaterali della Francia in Libia. Ieri a Lione la parola d'ordine è stata andare avanti «insieme». Su Stx, entrambi preferiscono parlare del capitolo militare, che si apre con la costituzione di un gruppo di lavoro per studiare la «fattibilità» della creazione di «un grande attore mondiale dell'industria navale militare», dice Gentiloni che si dice sicuro che «il progetto si farà». Sulla Libia è stata decisa una road map comune, che prevede azioni congiunte «militari e poliziesche» per controllare flussi migratori dal sahel, cooperazione «per prevenire installazione di gruppi terroristi in Libia» e per «stabilizzare la pressione migratoria», ma anche per «verificare le condizioni dei campi di rifugiati. La pressione ha detto Macron non può essere concentrata sull'Italia». «L'Europa, e in particolare i paesi presenti a Parigi il 28 agosto scorso ha aggiunto Gentiloni devono spingere con forza verso politiche migratorie comuni. Non è possibile che una delle più grandi preoccupazioni dei nostri concittadini non sia considerata dall'Europa una delle politiche più importanti da attuare». A Lione, la Francia si impegna «ad aumentare a partire da settembre da 50 a duecento persone al mese il numero dei ricollocamenti dall'Italia verso la Francia». Anche sulla Tav, avanti: «il tunnel si farà» dice Macron, «la Tav esce rafforzata da questo incontro» conferma Gentiloni. Ma il progetto è stato bloccato troppo a lungo, occorre riadattarlo alla modernità, alle nuove interconnessioni dalle due parti della frontiera, alla mobilità sostenibile, per questo «un gruppo di lavoro binazionale dovrà fare proposte precise entro la fine dell'anno». Una parola anche su l'affaire Telecom-Vivendi: niente a che vedere con Stx, spiega Macron «sono due attori privati, e lo stato francese non dà istruzioni ai privati, deve solo controllare che le regole siano rispettate». E infine ma Cultura. Macron ha già deciso di copiare l'idea del Bonus cultura italiano, che verrà proposto anche come modello per un pass cultura europeo. L'intesa perfetta è durata anche a cena, un incontro amichevole al tradizionale Tetedoie, stellato Michelin.

Ultimo aggiornamento: 28 Settembre, 21:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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