TRIESTE - Perché cercare lavoro in Australia quando ci sono vere opportunità in ambito turistico e nautico sulla porta di casa, guardando cioè a Croazia, Bosnia, Montenegro e Albania? Perché, allora, non far crescere una sorta di “Erasmus dell’Adriatico”? È la sfida che ha raccolto e per la quale ha messo a punto strumenti operativi importanti il progetto europeo BlueSkills che a Trieste oggi ha tenuto la sua conferenza conclusiva condividendo con un ampio pubblico di attori strategici ciò che è riuscito a creare: una rete di scuole, strumenti di valutazione condivisi e contatti importanti con il mondo economico di settore affinché già dall’anno scolastico 2017-2018 ragazzi degli istituti tecnico-professionali del Friuli Venezia Giulia ad indirizzo turistico e nautico possano studiare 3 mesi con i coetanei dei Paesi che si affacciano sull’Adriatico. Un’esperienza che li renderà pronti, dopo la maturità, a valutare occasioni di lavoro, che ci sono, in quell’area.
Informest, l’Agenzia per lo sviluppo e la cooperazione economica internazionale con sede a Gorizia e presieduta da Enrico Bertossi, è stata capofila di un progetto che ha coinvolto come partner le Regioni Marche e Abruzzo in Italia e soggetti istituzionali in Albania, Montenegro, Croazia e Bosnia ed ha avuto come partner associato la Regione Friuli Venezia Giulia. È durato 7 mesi, coinvolgendo 15 Istituti tecnici superiori, due dei quali in Friuli Venezia Giulia: la Scuola Alberghiera Ial di Monfalcone e l’Isis Nautico Tomaso di Savoia di Trieste. «In questi mesi – ha spiegato il Presidente Bertossi– una trentina di docenti dei Paesi coinvolti si sono più volte incontrati e hanno lavorato assieme per mettere a punto un sistema condiviso di valutazione delle competenze, predisponendo schede pronte ad entrare a sistema quando i ragazzi faranno le esperienze formative all’estero».
Attenzione particolare si è posta nell’intessere relazioni con l’economia nautica e turistica locale (ieri gli ospiti stranieri hanno visitato diverse importanti imprese a Monfalcone e Trieste come Montecarlo Yacht, Wartsila e T.O. Delta), per attivare anche all’estero quell’alternanza scuola/lavoro che in Italia è prassi.
Ultimo aggiornamento: 17:15
© RIPRODUZIONE RISERVATA Informest, l’Agenzia per lo sviluppo e la cooperazione economica internazionale con sede a Gorizia e presieduta da Enrico Bertossi, è stata capofila di un progetto che ha coinvolto come partner le Regioni Marche e Abruzzo in Italia e soggetti istituzionali in Albania, Montenegro, Croazia e Bosnia ed ha avuto come partner associato la Regione Friuli Venezia Giulia. È durato 7 mesi, coinvolgendo 15 Istituti tecnici superiori, due dei quali in Friuli Venezia Giulia: la Scuola Alberghiera Ial di Monfalcone e l’Isis Nautico Tomaso di Savoia di Trieste. «In questi mesi – ha spiegato il Presidente Bertossi– una trentina di docenti dei Paesi coinvolti si sono più volte incontrati e hanno lavorato assieme per mettere a punto un sistema condiviso di valutazione delle competenze, predisponendo schede pronte ad entrare a sistema quando i ragazzi faranno le esperienze formative all’estero».
Attenzione particolare si è posta nell’intessere relazioni con l’economia nautica e turistica locale (ieri gli ospiti stranieri hanno visitato diverse importanti imprese a Monfalcone e Trieste come Montecarlo Yacht, Wartsila e T.O. Delta), per attivare anche all’estero quell’alternanza scuola/lavoro che in Italia è prassi.
