Cerimonia e contestazioni. Fischi al sindaco, poi le bandiere palestinesi: la comunità ebraica va via

Mercoledì 25 Aprile 2018
Cerimonia e contestazioni. Fischi al sindaco, poi le bandiere palestinesi: la comunità ebraica va via
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TRIESTE - Una cerimonia tesa, con contestazioni al sindaco Roberto Dipiazza e al rabbino, con la comunità ebraica che abbandona l'area. È accaduto oggi, 25 aprile, a Trieste, durante le celebrazioni tenutesi alla Risiera di San Sabba.

La possibilità di una contestazione alla cerimonia alla Risiera di San Sabba questa mattina era nell'aria. Ieri una quindicina di organizzazioni come Silp-Cgil, Acli, Skgz, associazioni antifasciste, aveva infatti diffuso una nota esprimendo rammarico per il rifiuto del sindaco Roberto Dipiazza a fare intervenire, come principale oratore, Marcello Flores, storico di fama europea, definendola «inopportuna nell'imminenza delle elezioni regionali», come riportano le stesse organizzazioni.

La proposta era stata lanciata il 19 marzo scorso in occasione di riunione al Comune di Trieste, del Comitato per le celebrazioni della festa della Liberazione.

LA CONTESTAZIONE
Dalla folla si è levato il canto "Bella ciao" mentre il sindaco teneva il suo discorso, poi i fischi e le offese, ma l'apice si è raggiunto quando il rabbino Alexander Meloni stava prendendo la parola per il rito religioso ebraico: dalla folla si sono levati fischi e si sono alzate alcune bandiere palestinesi. A quel punto la comunità ebraica presente ha lasciato la cerimonia.

IL COMMENTO DEL SINDACO
Secco il commento del sindaco Dipiazza: «Dobbiamo riunire tutti, una festa d’Italia non della sinistra. Non capisco questi atteggiamenti. Questa è stata una contestazione che ci aspettavamo, perché queste persone avrebbero voluto un relatore che abbiamo bloccato perché siamo in campagna elettorale. Loro non contestano il fasciamo e la libertà di parola? Poi però non mi lasciano parlare».

«Quando c'era il fascismo non si poteva parlare e ora che c'è la democrazia ugualmente non si può parlare. Non si capisce più chi sono i fascisti» - prosegue Dipiazza - «Parla un sindaco, può piacere o no, ma non si può interrompere, perché la democrazia prevede che tutti possano parlare. Questa di oggi - ha proseguito Dipiazza - è una festa della nazione, una festa della democrazia, un simbolo. Come sempre la sinistra si è distinta». Dipiazza ha anche definito «molto grave» l'esposizione di bandiere palestinesi alla cerimonia, gesto che ha suscitato la protesta della comunità ebraica la quale ha abbandonato la cerimonia. «Con la prefetta e la questora ho chiesto a chi aveva le bandiere palestinesi di toglierle, ma loro hanno rifiutato e dunque la comunità ebraica è andata via».

IL DISCORSO DI DEBORA SERRACCHIANI
«Nessuno mai dimentichi che il 25 aprile è l'anniversario di una grande vittoria contro l'intolleranza e la violenza generate da una distorta idea di supremazia razziale e nazionale». Lo afferma la deputata del PD Debora Serracchiani, che oggi a Trieste ha partecipato alla solenne cerimonia alla Risiera di San Sabba, in occasione del 73/o anniversario della Liberazione. «Viviamo un momento storico complesso - ha riflettuto Serracchiani - in cui qualcuno dichiara superati e irrilevanti i discrimini ideali e valoriali, mentre altri auspicano il ritorno di quelle frontiere su cui si sono combattute due guerre mondiali. Per questo bisogna riaffermare, anche attraverso le scelte, i valori che hanno ispirato la Resistenza e portato il nostro Paese alla democrazia repubblicana». Per Serracchiani «solo tenendo fermo su quei valori fondamentali potremo continuare ad avere fiducia nel progresso della solidarietà sociale e dei diritti individuali. Perché ogni singolo passo avanti avviene all'interno di una precisa visione della società».

Ultimo aggiornamento: 26 Aprile, 10:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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