GORIZIA - Viveva tranquillo a Gorizia con documenti falsi ma era ricercato a livello europeo per truffa un cittadino croato di 34 anni, S.E. le sue inziali. Alla fine lo hanno pizzicato i carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Gorizia, dopo complesse e delicate ricerche in città.
L'uomo è stato arrestato e portato in carcere. Si era ben nascosto a Gorizia dopo avene combinate di tutti i colori all'estero: sempre con documenti falsi, infatti, lo straniero è accusato di aver truffato diverse volte una società che opera nel settore dell'autonoleggio. Il 34enne ritirava e poi rivendeva automobili in Ucraina, illecitamente, mettendo da parte un sacco di soldi e danneggiando gravemente la società di autonoleggio.
Tutte le truffe sono state fatte a Rovigno, in Croazia. Da qui è scattato un mandato di arresto europeo: il croato, nato a Pola, è stato intercettato a Gorizia dove i militari dell'Arma lo hanno individuato dopo pedinamenti e appostamenti, partendo dal suo ultimo domicilio conosciuto e monitorando il suo luogo di lavoro. Le manette sono scattate il 25 novembre scorso, su richiesta della Direzione centrale di polizia criminale e del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA L'uomo è stato arrestato e portato in carcere. Si era ben nascosto a Gorizia dopo avene combinate di tutti i colori all'estero: sempre con documenti falsi, infatti, lo straniero è accusato di aver truffato diverse volte una società che opera nel settore dell'autonoleggio. Il 34enne ritirava e poi rivendeva automobili in Ucraina, illecitamente, mettendo da parte un sacco di soldi e danneggiando gravemente la società di autonoleggio.
Tutte le truffe sono state fatte a Rovigno, in Croazia. Da qui è scattato un mandato di arresto europeo: il croato, nato a Pola, è stato intercettato a Gorizia dove i militari dell'Arma lo hanno individuato dopo pedinamenti e appostamenti, partendo dal suo ultimo domicilio conosciuto e monitorando il suo luogo di lavoro. Le manette sono scattate il 25 novembre scorso, su richiesta della Direzione centrale di polizia criminale e del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia.