TREVISO - Prosecco Doc Imoco contro Milano era ben di più della sfida tra Isabelle Haak e Paola Egonu, in quanto partite di questo livello raramente vengono decise dalle prestazioni dei singoli interpreti. Spesso, a fare la differenza è la forza del gruppo, e proprio questo è il segreto di Conegliano, ormai da anni. Certo, a mettere la palla a terra spesso e volentieri è proprio Bella, ma dietro c’è chi riceve e a rete c’è chi alza: in sintesi, un ingranaggio che per togliersi soddisfazioni deve girare a meraviglia, cosa successa ancora una volta ieri sera per la vittoria in Supercoppa che è valsa il titolo numero 21 della storia delle pantere.
IL COACH
«È stata una vittoria del gruppo - sottolinea Daniele Santarelli al termine dell’incontro - una vittoria sofferta ed arrivata contro un’ottima Milano». Una Milano che ha giustificato le grandi aspettative della viglia, se mai ve ne fosse stato il bisogno, una Milano che renderà la vita difficile alla Prosecco Doc fino alla fine della stagione insieme a Scandicci e Novara, senza sottovalutare tutte le altre squadre di Serie A. «Sapevo che in questo momento la squadra non poteva essere al top, che avremmo dovuto soffrire e cercare di giocarla da squadra. Siamo state bravi a rimanere attaccati alla partita, abbiamo sofferto ed alternato alti e bassi, come squadra e come singoli». Dimostrazione di forza e di carattere arrivata sin dal primo set, in cui spesso la Prosecco Doc si è vista costretta a rincorrere, salvo poi trovare la zampata necessaria per assicurarsi l’1-0 grazie a una Isabelle Haak chirurgica. «Abbiamo avuto giocatrici che si sono alternate nel corso della sfida giocando uno/due ottimi set a testa per poi calare un po’».
L’ANALISI
Insomma, ogni Pantera ha portato il proprio mattonino per costruire l’ennesimo trionfo di questa gloriosa società, a partire da capitan Wolosz fino ad arrivare agli ultimi scambi giocati da Khalia Lanier, giusto per citarne una. «Abbiamo pescato dalla panchina degli elementi che ci hanno aiutato nei momenti di difficoltà», prosegue Santarelli, tra i principali artefici di una storia che sembra non voler e poter mai finire. «Non era facile né scontato iniziare con una vittoria così contro un’ottima squadra come Milano, che come noi non può essere al top di forma o al completo (assente Castillo per il Vero Volley, più i problemi fisici a partita in corso di Sylla ed Egonu, ndr) a livello di roster». Ma questo è solo il primo atto di una stagione che si preannuncia più combattuta e difficile che mai, nonostante le pantere abbiano dimostrato ancora una volta tutte le loro qualità. Milano spinge per detronizzare la Prosecco Doc, già mercoledì arriverà un altro grande test contro Scandicci, valido per la quarta giornata di campionato. «Sarà una stagione molto lunga, ma era importante per noi riprendere da dove avevamo lasciato, con un trofeo. Bravi noi, che ieri ci siamo dimostrati un po’ più bravi di Milano, ma il campionato sarà tostissimo e dovremo essere bravi a crescere velocemente per proseguire in questa cavalcata vincente».
LA CAPITANA
Se la Prosecco Doc appare spesso come una macchina perfetta, buona parte del merito va a Joanna Wolosz, che torna da Livorno con un nuovo titolo di Mvp, ma soprattutto con un nuoci trofeo da capitano della Prosecco Doc: «Sono davvero felice ed orgogliosa della mia squadra - le parole di Asia - è stata una sfida difficilissima tra due roster molto forti. Milano è una squadra costruita molto bene e con tante stelle, quindi sono molto felice di questo risultato». La stagione è lunga, certo, ma le premesse per tingere di gialloblu un’altra volta lo stivale (e perchè no, magari l’Europa) ci sono tutte: «Non siamo al massimo, dobbiamo ancora trovare il nostro ritmo - conclude il capitano - forse abbiamo fatto qualche errore stupido ma abbiamo reagito da grande squadra, giocando una partita straordinaria»
