L'operaio invalido che ha perso tutto:
«Che cosa rispondo a mia figlia?»

Domenica 20 Dicembre 2015 di Mattia Zanardo
Azionisti di Veneto Banca all'entrata del tendone dell'assemblea
13
VENEGAZZÙ DI VOLPAGO - Altro che coefficienti patrimoniali, crediti incagliati o "non performing": queste sono alchimie finanziarie. A riportare l'assemblea di Veneto Banca alla vita vera e ai suoi drammi è Alarambi Marin, immigrato romeno, da 16 anni in Italia. È lui stesso a raccontare la sua storia dopo essere salito sul palco e aver impugnato il microfono: «Sono venuto qui con regolare permesso di soggiorno per lavorare. Ho lavorato cinque anni, poi sono caduto da un'impalcatura di nove metri e sono diventato invalido. Tutto quello che ho guadagnato prima dell'infortunio e anche la somma dell'assicurazione li ho investiti in azioni. Ora ho perso tutto. E sono 30mila euro». Con la svalutazione, rincara, sono andati bruciati anche i soldi messi da parte dalla figlia facendo la badante durante le vacanze scolastiche. «Ora mi chiede: cosa ne hai fatto papà? Dovrebbe rispondere la banca».

I tre minuti contingentati per ogni oratore sono scaduti e il presidente Pierluigi Bolla deve invitare, con un po' di imbarazzo, a proseguire i lavori: «Le esprimo la mia personale solidarietà - ripete più volte - e le prometto che ci faremo carico della sua situazione».
Ultimo aggiornamento: 01:35

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci