Variante Delta: 50 casi in Veneto. Il focolaio in un'azienda trevigiana

Mercoledì 16 Giugno 2021
Variante Delta: 50 casi in Veneto. Il focolaio in un'azienda trevigiana
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Il Veneto parte con la vaccinazione eterologa per i 36.000 cittadini under 60 che hanno ricevuto la prima dose con Astrazeneca.

Oggi sono arrivate le forniture di Moderna (20.000), e Pfizer (10.530) che permetteranno il mix vaccinale, ritenuto da Aifa sicuro, e perfino più efficace in termini di protezione. Dei vaccinati con Astrazeneca alcuni hanno già iniziato i richiami con un siero diverso.

Quanti vaccini in Veneto?

Il presidente della Regione. Luca Zaia, ha tracciato il quadro delle disponibilità nei magazzini della sanità regionale: 223.000 le dosi già presenti; in consegna, oggi, 238.680, Pfizer, 11.650, di Johnson & Johnson, e , domani, 42.600 di Astrazeneca. Nelle ultime 24 ore sono state effettuate in Veneto 47.269 vaccinazioni.

Variante Delta: 50 casi in Veneto

Resta alto il monitoraggio delle varianti del virus. Le analisi dell'Istituto Zooprofilattico delle Venezie, il centro sentinella della Sanità regionale hanno individuato 50 casi di variante Delta, la maggior parte dovuti ad un unico cluster, sviluppatosi in un'azienda del trevigiano, che si è propagato con i contatti dei dipendenti ad una serie di nuclei familiari. Tutti i soggetti sono stati tracciati e isolati dall'Ulss, ed il focolaio appare in via di spegnimento.

Variante Delta, focolai raddoppiati in Italia

Sono raddoppiate nell'arco di un mese le infezioni provocate dalla variante Delta del virus SarsCoV2 e focolai sono presenti in almeno sette regioni: dal Trentino Alto Adige alla Puglia, fino alla Sardegna. Non sono noti i numeri reali della circolazione di questa variante, la B.1.617.2 o indiana nella vecchia terminologia, in quanto le sequenze genetiche fatte in Italia sono poche, ma quelle depositate nella banca dati internazionale Gisaid, e analizzate dal Gruppo di Bioinformatica del centro Ceinge-Biotecnologie avanzate diretto da Giovanni Paolella, indicano già che dal 15 maggio al 16 giugno le sequenze della variante Delta del virus SarsCoV2 in Italia è aumentata dall'1,8% al 3,4%. Nel frattempo gli esperti osservano che ottenere le sequenze genetiche è fondamentale per avere un quadro fedele della circolazione della variante. I numeri delle sequenze depositate nella banca Gisaid sono infatti solo indicativi: «inevitabilmente, non possono rappresentare l'esatta diffusione del virus sul territorio», osservano Rossella Tufano e Angelo Boccia, che sono fra gli autori della ricerca fatta dal Ceinge. Quello che emerge è che le sequenze depositate dall'Italia dal 15 maggio al 16 giugno risultano essere complessivamente 1.705 e di queste 58 corrispondono alla variante Delta.

«Attualmente - osservano i ricercatori - la variante maggiormente rappresentata è la B.1.1.7 (variante Alfa)», alla quale corrispondono 1.351 delle sequenze totali depositate dall'Italia (circa il 79%). Delle 58 sequenze della variante Delta 28 arrivano dal Trentino-Alto Adige (48,3%), 17 dalla Puglia (29,3%), 3 dalla Campania (5.2%), 2 dal Veneto (3.4%) e 1 rispettivamente da Emilia-Romagna, Lombardia e Lazio (1.7%). A queste si potrebbe aggiungere il caso recente della Sardegna, dove si sospetta che la variante Delta sia all'origine del focolaio di 22 persone partito dalla troupe della produzione Disney al lavoro nel Nord della regione per girare La Sirenetta e che ha fatto scattare il coprifuoco a Trinità d'Agultu. Mentre a livello nazionale frenano la loro discesa sia la curva dei decessi sia quella degli ingressi giornalieri nelle unità di terapia intensiva, in alcune province «si nota una tendenza dell'incidenza dei positivi al SarsCoV2 compatibile con la presenza di focolai circoscritti, mentre in altre è tuttora presente un trend di aumento», indicano le analisi dei dati dell'epidemia di Covid-19 in Italia condotte dal matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo 'Mauro Piconè del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Iac). «E plausibile - osserva - che questi fenomeni a livello provinciale siano in relazione alla diffusione della cosiddetta variante Delta, ma non ci sono dati quantitativi al riguardo». E' d'accordo il genetista Massimo Zollo, dell'Università Federico II di Napoli e coordinatore della Task force Covid-19 del Ceinge, per il quale «il numero limitato delle sequenze finora ottenute in Italia indica già un aumento della diffusione, ma è molto probabile che il numero reale dei casi di infezione dovuti a questa variante sia più grande». E' fondamentale un programma di sequenziamento anche per Gianguglielmo Zehender ordinario di Igiene dell'Università Statale di Milano: «La variante Delta è ancora relativamente rara in Italia, ma è fortemente a rischio di diffondersi e potrebbe diventare la variante dominante in prossimo futuro».

Bollettino Covid Veneto oggi

Il report dei contagi riporta nuovamente dati piuttosto bassi: sono 84 i nuovi positivi registrati in 24 ore, e solo una vittima in più, dopo tre giorni consecutivi con segno zero. Gli infetti dall'inizio dell'epidemia salgono a 424.792, il numero dei morti a 11.601. In discesa i dati ospedalieri: sono 372 (-45), i posti letto occupati da malati Covid, dei quali 326 (-42) in area medica, e 46 (-3) in terapia intensiva.

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Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 11:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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