«Prosecco, troppi pesticidi»: scoppia la bufera su Striscia la notizia

Venerdì 22 Febbraio 2019 di Elena Filini
«Prosecco, troppi pesticidi»: scoppia la bufera su Striscia la notizia
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VALDOBBIADENE - Prima serata tivù: in onda bollicine e veleni. È a Striscia la Notizia, nell'angolo cucina di è tutto un magna magna di Max Laudadio che viene presentata la maxi-inchiesta del magazine Il Salvagente sui pesticidi presenti in un calice di prosecco. Il direttore della rivista, Roberto Quintili, enuncia i risultati di un'analisi che ha portato in laboratorio 12 differenti aziende. Qui la premessa. «Tra il 60%%e il 90% delle sostanze finisce non sulla vite ma in aria andando a bersaglio di quegli abitanti che hanno casa vicino alla vigna» afferma Quintili. Obiettivo dell'analisi era verificare la quantità di residui chimici contenuti in alcuni dei prosecchi più diffusi nei supermercati.

 
L'ACCUSA
«Abbiamo portato in laboratorio dodici prodotti chiedendo agli esperti di rilevare e quantificare la presenza di ben 352 sostanze tra solfiti, erbicidi, diserbanti, fungicidi -prosegue il direttore- Ciò che abbiamo scoperto è sorprendente: tutte e dodici le bottiglie presentavano almeno un residuo di pesticida, con una media di sei a testa. Due dati su cui riflettere: anche l'unico prosecco biologico controllato, ha mostrato residui di un pesticida, il folpet, vietato in agricoltura bio. Con ogni probabilità, viste anche le quantità minime rilevate, una contaminazione involontaria. All'estremo opposto il Mionetto Prosecco Doc Treviso, con ben 7 fungicidi differenti. Fanno bene i cittadini e le centinaia di realtà aderenti alla Marcia stop pesticidi a preoccuparsi per il massiccio utilizzo di sostanze chimiche nei vigneti di glera in Veneto e Friuli-Venezia-Giulia». Parole come pietre, scandite in prima serata. «Sono esasperato -sbotta Stefano Zanette, presidente del consorzio Doc- abbiamo inviato una replica alla trasmissione, ma è stata trasmessa a spizzichi e in maniera non paragonabile all'accusa».
LIVELLI CONSENTITI DALLA LEGGE
Zanette sottolinea come i livelli rinvenuti in bicchiere siano ampiamente entro i limiti consentiti dalla legge. Ma come la mettiamo con l'effetto cocktail? «Abbiamo seguito l'intervento di Patrizia Gentilini, medico oncologo ed ematologo che alimenta l'ansia ricordando che l'effetto della miscela rende queste sostanze più pericolose che prese singolarmente -prosegue Zanette- mi limito a ricordare che l'Efsa (autorità europea per la sicurezza alimentare) usa una metafora per raccontare il quantitativo di pesticidi presenti nel calice. È pari a 5 cucchiai di zucchero diluiti in una piscina olimpionica». Anche la casa spumantistica Mionetto risponde alle accuse. «A seguito dell'inchiesta de Il Salvagente -si legge in una nota diramata dall'azienda- Mionetto spa chiederà le contro analisi. Ribadisce, inoltre, gli standard di qualità imposti nel ciclo produttivo e di imbottigliamento come richiesto dalla certificazione IFS nell'ambito della verifica dei prodotti e dei fornitori».
IL MONDO DEI CONSORZI
Il mondo dei Consorzi, che non ha trovato spazio nell'inchiesta e in maniera sommaria nel servizio di Striscia, sottolinea come in nessun caso i residui trovati superassero il limite massimo di residuo (Lmr) consentito per ogni sostanza. Confronto più che evidente con la comparazione, fatta a fine servizio, coi vini francesi, ad esempio i rossi della Borgogna, che mostrano quantitativo doppi di pesticidi. «Il Consorzio del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore è fortemente impegnato sin dal 2011 per la riduzione dei fitofarmaci -conclude per la Docg il presidente Innocente Nardi- Il Protocollo Viticolo è un esempio. Inoltre, da gennaio il glifosate è vietato nelle colline del Conegliano Valdobbiadene Docg tra le prime aree ad averlo fatto in Italia e in Europa».
 
Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 09:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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