Vaccini, tempo scaduto: da oggi bimbi "scoperti" fuori da nidi e asili

Lunedì 11 Marzo 2019 di Mauro Favaro
Vaccini, tempo scaduto: da oggi bimbi "scoperti" fuori da nidi e asili
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TREVISO - Il tempo è scaduto. Da oggi i bambini delle famiglie no-vax, quelli che non hanno risposto all'obbligo vaccinale, verranno messi fuori dai nidi e dagli asili. Lo dice la legge: i genitori erano chiamati a presentare alle scuole i documenti comprovanti l'avvenuta vaccinazione entro la giornata di ieri. Nella Marca sono 600 gli alunni con meno di sei anni che non hanno fatto nemmeno un vaccino.

Vaccini, da oggi a scuola solo con il certificato

E se si considera anche chi ne ha saltato solamente uno tra i dieci obbligatori il numero si impenna. Ma tra rinvii e interpretazioni divergenti, gli effetti della legge Lorenzin non sono mai stati scontati. E non lo sono nemmeno oggi. Perché le scuole procederanno in ordine sparso. 
 
FRONTE SPACCATOI dirigenti degli istituti comprensivi statali sospenderanno gli alunni non in regola. «Per chi non si presenterà a scuola con il certificato richiesto, applicheremo semplicemente la legge ha messo in chiaro l'associazione nazionale prèsidi (Anp) i bambini sprovvisti di certificato non potranno entrare negli asili». Ma non tutti i dirigenti sono compatti su questa linea. Mentre i gestori degli asili paritari, che nel trevigiano sono la maggioranza, a partire da quelli delle parrocchie, non hanno alcuna intenzione di mettersi a fare i gendarmi. «Raccoglieremo la documentazione che i genitori ci consegneranno. Anche nuove auto-certificazioni per appuntamenti con i servizi vaccinali presi dopo la scadenza del 10 marzo annuncia Stefano Cecchin, presidente della Fism del Veneto, la federazione delle materne paritarie per il resto non sta a noi valutare le carte nel merito. E nemmeno inviarle all'Usl. Con la loro raccolta concluderemo il nostro compito. Sospenderemo dalla frequenza solo i bambini per i quali i genitori non avranno presentato nemmeno un foglio».
I CONTROLLIChi controllerà le altre carte? Non è ancora chiaro. Quel che è certo è che grazie all'anagrafe vaccinale, che in Veneto ha un elevato livello di precisione, l'Usl della Marca conosce già i nomi dei bambini non hanno rispettato l'obbligo vaccinale. Tanto che il servizio di prevenzione si è prefisso l'obiettivo di fare un ultimo tentativo con le famiglie inadempienti. Per quanto riguarda le sospensioni dalla frequenza di nidi e asili, l'azienda sanitaria alza le mani. La decisione spetta esclusivamente alle scuole. «Non chiederemo documentazione alle scuole specificano dall'Usl il nostro ruolo nei confronti degli istituti in tema di vaccinazioni è di supporto tecnico-scientifico. Continueremo a svolgerlo nei confronti delle scuole che dovessero richiedere specifiche interpretazioni su eventuali documenti presentati dai genitori inadempienti». Questo per quanto riguarda nidi e asili. 
LE SANZIONIPoi c'è il capitolo della scuola dell'obbligo. Sul quale, però, non c'è la stessa pressione. Perché gli under 16 che non hanno rispettato l'obbligo vaccinale non rischiano la sospensione, ma solo una multa fino a 500 euro. Sono quasi 6mila nella Marca, su un totale di oltre 136mila. Le sanzioni amministrative devono essere elevate dall'Usl. Che però prima di procedere attende le indicazioni della conferenza Stato-Regioni. Insomma, un caos. Ma almeno l'obbligo vaccinale ha dato i propri frutti. Negli ultimi due anni nel trevigiano le coperture sono aumentate anche di tre punti percentuale. Ora la media supera stabilmente il 95% (pur con dei buchi nella zona di Castelfranco e Asolo), considerata la soglia oltre la quale si attiva la cosiddetta immunità di gregge, cioè anche chi non è vaccinato è indirettamente protetto dalle altre persone vaccinate. Per il morbillo si è al 95,7%. Per il tetano al 97%. Per la poliomielite al 96,3%. Per l'epatite B al 95,7%. Dato che il 100% non è un obiettivo realistico, i risultati sono già evidenti. 
Mauro Favaro 

Ultimo aggiornamento: 15:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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