TREVISO - «Ho fiducia nella magistratura e una volta concluso il lavoro d'indagine, la Regione si costituirà parte civile, se ci saranno le condizioni». Così il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, a margine di un evento pubblico, si è espresso sulla vicenda che vede indagata un'assistente sanitaria di Treviso sospettata di non aver somministrato il farmaco previsto nelle sedute di vaccinazione di alcune centinaia di bambini. Se il quadro accusatorio fosse confermato, conclude Zaia, la circostanza sarebbe «molto grave, sia per la mancata erogazione della cura, sia perché si sarebbe esercitata un'obiezione di coscienza al di fuori di ogni regola».
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