Treviso. Bollette truffa: contratti «sottoscritti» anche dai morti. Smascherata un'associazione a delinquere

Giovedì 15 Febbraio 2024 di Maria Elena Pattaro
Bollette truffa

TREVISO - Falsi contratti attivati a insaputa dei clienti. Utenze di luce e gas attivate persino per i defunti. Tutto pur di intascarsi le provvigioni accordate da Enel Energia ai propri procacciatori. È la maxi frode dell’energia smascherata dai carabinieri di Riese Pio X: 17 le persone indagate, residenti a Napoli, Caserta, Palermo e Messina. Sono accusate di associazione per delinquere, sostituzione di persona, uso di atto falso e truffa. Almeno cento i contratti fasulli attivati in tutta Italia, soprattutto al Centro-Nord, di cui tre nella Marca, per un danno di oltre 100mila euro all’azienda fornitrice di energia. Ma secondo gli inquirenti si tratta soltanto della punta dell’iceberg. Il bubbone è esploso proprio nel Trevigiano. A far scattare le indagini è stata la denuncia presentata da un 51enne di Loria. Era marzo dell’anno scorso quando l’uomo si è accorto di essere intestatario di un contratto per luce e gas completamente falso, stipulato con una società che aveva sede a Napoli. La firma era la sua, i dati anche.

Ma lui quel documento non l’aveva mai sottoscritto. 


LE INDAGINI
Undici mesi di meticolose indagini hanno permesso ai carabinieri di ricostruire il meccanismo fraudolento. A reggerne le redini era un 55enne napoletano, specialista delle truffe. Nel 2021 l’uomo aveva rilevato a un prezzo modesto la EasyCall di Napoli, specializzata nell’attività di call center, a cui Enel aveva subappaltato la stipula di nuovi contratti. Una società pulita con cui il gestore dell’energia fino a quel momento non aveva mai avuto problemi. Ma con la nuova gestione è cambiato tutto: il 55enne di fatto l’ha trasformata in un’agenzia di truffe, circondandosi di altri promoter senza scrupoli. Sedici i complici, tra uomini e donne, di età compresa fra i 26 e i 59 anni. Attingendo dalla banca dati di Enel hanno attivato contratti fasulli a macchia di leopardo, a clienti che ne erano del tutto ignari. Nel mirino finivano soprattutto anziani soli, più facili da raggirare. Il nome e l’indirizzo indicati erano corretti, la firma falsificata, mentre altri dati (come indirizzo email e numero di cellulare) erano invece inventati di sana pianta. E non a caso: puntavano a ostacolare il più possibile la comunicazione tra i clienti e il fornitore in modo da guadagnare tempo. Finché la truffa non veniva a galla, potevano continuare ad agire indisturbati, incassando premi in denaro per ogni nuovo contratto stipulato. Su cento contratti accertati, una settantina erano intestati a persone decedute. Tra i vivi, invece, qualcuno ha iniziato a insospettirsi non ricevendo più le bollette dai precedenti fornitori. Solo a quel punto hanno appreso del subentro di un’altra società: un’azione mai richiesta né autorizzata. Con costi superiori alle tariffe precedenti. 


I DANNI
I clienti truffati hanno perso somme fino a 5mila euro, tra spese di disattivazione della precedenze utenza, forniture e riattivazione del contratto regolare. La quantificazione esatta del danno è ancora in corso. Per Enel Energia la stima si aggira invece attorno ai 100mila euro tra provvigioni, chiusura dei contratti stipulati dalla ditta partenopea e fornitura di luce e gas non pagata dalle vittime del raggiro, nei confronti delle quali non ha potuto esercitare alcun diritto di rivalsa. Non solo: il fornitore ha subìto anche un danno d’immagine, motivo per cui ha querelato la società.

Ultimo aggiornamento: 21:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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