Code e Put intasato per la fibra ottica: rabbia a Ca' Sugana

Mercoledì 7 Novembre 2018 di Paolo Calia
Code e Put intasato per la fibra ottica: rabbia a Ca' Sugana
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TREVISO - È tutta colpa di uno scavo profondo appena dieci centimetri e lungo un centinaio di metri realizzato per accogliere una sofisticatissima barretta necessaria per gli allacciamenti della fibra ottica. Di per sé un lavoro non molto complicato, ma sufficiente per mandare in tilt l'anello esterno del Put e, a cascata, tutta la viabilità che lambisce la città. Quella di ieri è stata una mattinata infernale per gli automobilisti. Dalle otto di mattina fino a metà pomeriggio il Put si è trasformato in una trappola dove era ben chiaro il momento esatto in cui ci entravi, ma del tutto imprevedibile quando saresti stato in grado di uscirne. I lavori di Open-Fiber, all'altezza degli uffici dell'Inps in viale Trento-Trieste, hanno provocato code interminabili. Il semplice tratto da Porta San Tomaso alla stazione si è trasformato in un calvario lungo non meno di 30-40 minuti. Nell'ora di punta la viabilità era talmente congestionata, con anche tutti gli autobus in ritardo e gli utenti alle fermate in attesa sotto la pioggia, che pure nel tratto dopo il  mini-cantiere si procedeva comunque a passo d'uomo. I rallentamenti si sono propagati fino alla tangenziale e in praticamente tutte le strade d'accesso della città. Da tempo non si vedeva un ingorgo del genere. E tutto per un cantiere lungo meno di cento metri ma posizionato su una carreggiata del Put, un collo di bottiglia che si è rivelato fatale.
SPIAZZATIA Ca'Sugana sono rimasti prima spiazzati, poi travolti dalle proteste. Ma il più infuriato di tutti è stato Sandro Zampese, assessore ai Lavori Pubblici: «Non sapevamo nulla di questi lavori in mezzo alla strada - ha sottolineato - Open-Fiber ha una concessione governativa che le consente di intervenire quando vuole e come meglio crede. Non è obbligata ad avvisare. E questo ci sta creando parecchi problemi». Ma per Zampese l'ingorgo del Put segna il limite: «Una cosa del genere non è tollerabile. Dopo varie insistenze eravamo arrivati all'accordo che ci avrebbero comunque comunicato per tempo la scaletta degli interventi. L'intervento previsto in viale Trento Trieste era stato annunciato sul marciapiede invece, senza avvisare né noi né la Polizia locale, hanno occupato mezza carreggiata del Put. Non si fa così: adesso provvederemo».Zampese ha quindi scritto una lettera di protesta ai responsabili di Open-Fiber e poi è passato ad azioni concrete: «Nei prossimi giorni hanno in programma interventi anche in zona ospedale e a Sant'Antonino, li bloccheremo fino a quando non metteremo, nero su bianco, le modalità d'intervento. Soprattutto quando devono operare lungo direttrici importanti per la città, come il Put o le vie d'accesso, dovranno non solo avvisarci per tempo ma anche specificare bene cosa faranno». 
LE SCUSELa società intanto si scusa: «Open Fiber (che a Treviso sta investendo 11 milioni di euro in fibra ottica ndr) si scusa con i cittadini e con gli automobilisti che hanno subito gli effetti del cantiere in termini di problemi alla circolazione, ma la concomitanza del mercato settimanale e le cattive condizioni meteorologiche hanno provocato una serie di disagi che non avevamo previsto e che abbiamo sottovalutato, soprattutto ai danni del traffico veicolare su una strada già normalmente ad alto scorrimento. Proprio al fine di scongiurare disservizi per la viabilità ordinaria, la maggior parte delle lavorazioni su questo anello di circonvallazione sono state eseguite con tecnica no-dig, che è meno invasiva e non prevede scavi. Ma la particolare orografia del terreno in questo tratto di strada ha di fatto impedito l'utilizzo di questa modalità, comportando perciò l'esecuzione di circa cento metri di scavo con tecnica di minitrincea al fine di collocare la polifora per la posa dei cavi in fibra ottica».
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