Treviso. All'alt fugge a fari spenti: 18enne
bloccato dopo un inseguimento da film

Lunedì 11 Ottobre 2010 di Bruno De Donà
(archivio)
TREVISO (11 ottobre) - Delusione d’amore? tra i possibili motivi, ma ancora la conferma ufficiale non c’. Per ora si tratta solo di una fuga lungo le vie del centro a fari spenti per sfuggire ai carabinieri che lo inseguono, dopo che ha combinato il finimondo.



Alla fine si ritrova in manette. Ed è un conto salato quello che ora attende il trevigiano 18enne Davide Artuso, studente liceale, per le sequenze da film di cui è stato protagonista. Se la deve infatti vedere con i reati di resistenza e violenza a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato e rifiuto di sottoporsi all’accertamento dello stato di ebbrezza.



È accaduto dopo la mezzanotte di sabato. La Mini Cooper, al volante della quale si trovava lo studente, era stata vista sfrecciare nei pressi di piazza Duomo dall’equipaggio di una Gazzella dell’Arma. Incurante dell’alt che gli era stato intimato, il giovane ha proseguito la corsa a fari spenti. È così iniziato un inseguimento. Sono stati dieci minuti da brivido, con il ragazzo che cercava disperatamente di seminare gli inseguitori in una corsa folle attraverso le vie Caccianiga, Cairoli, Appiani e i viali Montegrappa, Oberdan e Trento Trieste. In un paio di occasioni, vistosi ormai raggiunto, non si è dato per vinto, eseguendo spericolate retromarce. E se l’è vista brutta il carabiniere volato a terra mentre tentava di aprire lo sportello della Mini, che successivamente andava a tamponare la Gazzella.

La rincorsa riprendeva lungo il circuito del p.u.t. con l’inseguito sempre più deciso a non farsi prendere.



Qui a farne le spese sono state due auto, la prima con alla guida una ragazza 36enne e l’altra condotta dal sindaco di Monastier, Salvatore Lo Stimolo, che hanno riportato danni alle fiancate. Ma nel frattempo a dar manforte ai militari del Radiomobile interveniva un altro equipaggio, che nei pressi della stazione ferroviaria tagliava la strada al fuggitivo. Il ragazzo, fatto uscire dall’auto, si è rifiutato di sottoporsi all’alcol test. Dagli accertamenti è risultato neopatentato, incensurato, di buona famiglia. Ha spiegato l’accaduto come una reazione ad un problema personale che lo affliggeva. Troppo poco, dopo lo sconquasso combinato, per evitare i guai che lo attendevano. Nelle prime ora di ieri mattina per lui si sono infatti aperte le porte del carcere di Santa Bona.
Ultimo aggiornamento: 19 Ottobre, 22:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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