TREVISO - Anche lui cameriere, anche lui kosovaro, anche lui affascinato dalle teorie di morte del Califfato. Abita davanti all'aeroporto Canova di Treviso uno degli 8 cittadini balcanici indagati dalla Procura distrettuale per terrorismo. Si tratta di un ventenne, Idriz Haziraj, che da circa un anno lavora proprio sotto casa, dietro il bancone del Bar Aeroporto di via Noalese, gestito da cinesi. Ieri mattina gli agenti della Digos e i militari dell'Arma dei carabinieri si sono presentati alla sua porta alle 4 del mattino. Hanno perquisito il suo appartamento e hanno sequestrato materiale informatico e documenti. Stando alle indagini dell'Antiterrorismo, l'internazionale del terrore lo voleva arruolare. E l'attività martellante di propaganda, fatta di incontri e messaggi inneggianti al martirio, seppur silente, era già iniziata. Secondo gli investigatori, Haziraj partecipava alle riunioni nell'appartamento della cellula a Venezia. Inoltre, sul suo profilo Facebook, chiuso da qualche tempo, «risultava follower di vari soggetti - scrive il giudice Alberto Scaramuzza nell'ordinanza di custodia cautelare - tra cui alcuni sostenitori dell'Isis e veri e propri foreign fighters». Il presunto aspirante jihadista è fratello del 25enne Dake Haziraj, arrestato assieme al 24enne Fisnik Bekaj, ad Arjan Babaj, di 27 anni, e a un minorenne...
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