Tablet non restituito, Pinarello ritira la denuncia: «Quel ragazzo ha capito»

Martedì 18 Gennaio 2022 di Tina Ruggeri
Tablet non restituito, Pinarello ritira la denuncia: «Quel ragazzo ha capito»
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TREVISO - «Ho ritirato la denuncia di furto nella speranza che il ragazzo che si era appropriato del mio iPad abbia capito il gesto e meditato a sufficienza». Non ha mezze parole Fausto Pinarello, presidente della Cicli Pinarello, rientrato in possesso nelle scorse ore del proprio device.

La vicenda era nata da una disattenzione dell'imprenditore. Aveva lasciato sul tettuccio della propria auto l'iPad e poi era partito per andare in azienda. Il supporto tecnologico era caduto a terra e raccolto da un ragazzo di 22 anni di origini ivoriane, che lo aveva tenuto invece di consegnarlo alle forze dell'ordine. Fausto Pinarello si era poi recato dai carabinieri per fare denuncia di furto in quanto, tramite un'app, lo strumento era stato individuato.


LE PAROLE
«Mi dispiace che lo studente non l'abbia subito portato in questura o dai carabinieri. Ma è stato ritrovato comunque anche se rotto. Ho ritirato la denuncia perché mi dispiace che un ragazzo si potesse ritrovare con delle rogne in giovane età, ma spero che abbia capito che certe cose qui Italia come in qualunque altra parte del mondo non sono ammissibili. Non voglio fare l'educatore ma ci deve essere rispetto per le cose altrui e chi trova qualcosa di non suo non se ne deve appropriare». Una vicenda insomma che si chiude con la denuncia ritirata ma l'amarezza non sta solo per un iPad smarrito. Bensì pure per una Treviso sempre più spenta.


LA CHIUSURA
Nei giorni scorsi è stata abbassata anche la serranda della bottega storica di Pinarello in Piazza del Grano. Un vero e proprio pezzo di storia che se ne va. Dove Giovanni Pinarello, il capostipite, ha creato un impero, dove si sono ammirate le prime biciclette con le quali i corridori hanno vinto Giri d'Italia, Tour de France, Vuelta e quello che era diventato il primo gioiello tecnologico su due ruote per le cronometro come la Espada di Miguel Indurain: «Purtroppo mantenere un'attività in pieno centro così come era organizzata, non era più possibile mantenere. C'era chi andava in pensione, chi ha preso altre strade - continua Pinarello -. Trovare gente preparata per gestire un negozio non sarebbe stato semplice. A breve verrà chiuso anche il negozio che si trova in via Casa di Ricovero, dove c'è tuttora esposizione e vendita di biciclette».

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