Ecco gli stipendi dei banchieri
Il record di Consoli e Sorato

Domenica 7 Agosto 2016 di Giuseppe Pietrobelli
Ecco gli stipendi dei banchieri Il record di Consoli e Sorato
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TREVISO - Una montagna di soldi. Milioni e milioni di euro. Li hanno percepiti gli amministratori delle due banche popolari venete finite nella spirale di crisi che ha portato ad aprire due inchieste separate. La prima è Veneto Banca, il cui ex amministratore delegato Vincenzo Consoli è finito una settimana fa agli arresti domiciliari, mentre l'ex presidente Francesco Favotto è indagato, come lo sono cinque componenti del collegio sindacale (il presidente Diego Xausa, i sindaci Marco Pezzetta, Michele Stiz, Martino Mazzocato e Roberto D'Imperio). L'inchiesta è condotta dalla Procura di Roma che ha contestato a diverso titolo i reati di aggiotaggio e intralcio all'attività di vigilanza delle autorità bancarie.
La seconda è la Banca Popolare di Vicenza, che vede indagati (oltre ad altre sette persone) l'ex presidente Gianni Zonin e l'ex amministratore delegato Samuele Sorato, questa volta da parte della Procura di Vicenza e da quella di Prato. In nessuna delle due banche, alla luce dell'azzeramento del valore delle azioni e delle rettifiche di bilancio pesantemente in perdita, si può dire che gli amministratori abbiano centrato obiettivi di rendimento. Eppure i pagamenti ai vertici decisionali, ai dirigenti con responsabilità strategiche e ai membri dei collegi sindacali hanno raggiunto (lo sostiene ilfattoquotidiano.it) i 12 milioni di euro, nel 2015, sia in Veneto Banca che alla Popolare di Vicenza. Per dare un raffronto, Intesa San Paolo ha speso 22 milioni di euro, Unicredit 29 milioni, il Banco Popolare 24 milioni di euro.
AMMINISTRATORI - Basta consultare i bilanci consolidati delle due banche venete per verificare come siano sostanziosi gli emolumenti agli amministratori (esclusi quindi i dirigenti strategici che sono lavoratori dipendenti) e ai sindaci. Nell'esercizio 2013 Veneto Banca mise in bilancio 7 milioni 144mila euro. La somma crebbe di molto nel 2014 (anno in cui Consoli passò da amministratore delegato a direttore generale) raggiungendo i 9 milioni 585mila euro. Nel 2015 la spesa quasi si dimezza, attestandosi a 5 milioni 93mila euro. Importante anche la cifra per pagare le società di revisione dei bilanci: nel 2014 sono stati spesi 2 milioni 774mila euro, nel 2015 gli onorari hanno raggiunto i 3 milioni 870mila euro.
Banca Popolare di Vicenza per amministratori e sindaci ha messo a bilancio nell'esercizio 2014 una cifra di 8 milioni 46mila euro, che l'anno successivo è cresciuta raggiungendo gli 8 milioni 95mila euro.
Fin qui i dati complessivi. Ma vediamo quanto ha guadagnato ogni amministratore indagato nel 2015. Il dato va calcolato in base al periodo di prestazione fissato per capire quale sia l'emolumento annuale.
VINCENZO CONSOLI - Il ragioniere lucano che ora vive a Vicenza è stato amministratore delegato di Veneto Banca dal gennaio 2008 al 26 maggio 2014. Da quella data e fino al 30 luglio 2015 è stato direttore generale, dopo essersi dimesso a seguito delle contestazioni di Banca d'Italia e del profilarsi della ricapitalizzazione.
Per quei sette mesi quale direttore generale ha incassato 730mila euro, pari a un milione 251mila euro annui. Per lui c'è anche una buonuscita di 3 milioni 600mila euro, che risulta congelata e su questo punto è in corso una causa con VB. Per avere un termine di paragone, si pensi che il successore Cristiano Carrus, diventato direttore generale di VB dall'1 agosto 2015, ha percepito per cinque mesi di lavoro 586mila euro, equivalenti a circa un milione 400 mila euro annui (circa 159 mila euro in più di Consoli).
FRANCESCO FAVOTTO - Il professore di economia, montebellunese, risulta indagato per dichiarazioni non vere nei bilanci in occasione della ricapitalizzazione di VB. È stato nominato presidente il 26 ottobre 2014 ed è rimasto in tale carica fino al 30 ottobre 2015. Per i dieci mesi di lavoro durante il 2015 ha percepito 415mila euro di compensi fissi, equivalenti a circa mezzo milione di euro su base annua. Per avere un termine di paragone, si pensi che il successore Pierluigi Bolla, presidente dall'1 novembre 2015 fino al febbraio 2016, ha percepito 201mila euro, il che equivale a 100mila euro al mese, un milione 200mila euro all'anno.
GIANNI ZONIN - Passiamo alla Banca Popolare di Vicenza. Il cavaliere Zonin ha lasciato la lunghissima presidenza il 23 novembre 2015. Per quegli undici mesi (scarsi) ha percepito 995mila euro, pari a circa un milione 100mila euro l'anno. Inoltre, 16mila euro di compensi variabili. Per avere un termine di paragone, il suo successore Stefano Dolcetta, per i due mesi (e una settimana) che vanno dal 24 novembre al 31 dicembre 2015, ha incassato 116 mila euro, pari a circa 690mila euro annui, oltre a 2.500 euro di compensi variabili.
SAMUELE SORATO - Sempre nell'istituto berico, Samuele Sorato, che è rimasto consigliere delegato e direttore generale fino al 12 maggio 2015, ha percepito l'anno scorso 600mila euro (quattro mesi e mezzo), equivalenti a un milione 600mila euro annui. Per lui anche una buonuscita da 4 milioni di euro. Anche in questo caso, per avere un raffronto vediamo quanto ha percepito il suo successore, Francesco Iorio. È consigliere delegato dall'1 giugno dello scorso anno e quindi ha ricoperto l'incarico per sette mesi nel 2015. Il suo emolumento di 878mila euro equivale a un milione 505mila euro annui, a cui va aggiunto un milione 800mila euro di bonus di ingresso.
Ultimo aggiornamento: 8 Agosto, 08:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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