Pazzi per lo spritz: è la bevanda dell'anno nei locali di New York

Lunedì 13 Agosto 2018 di Denis Barea
Pazzi per lo spritz: è la bevanda dell'anno nei locali di New York
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Dimenticatevi del Prosecco, del radicchio rosso, della Casatella e del Montasio. Nella speciale classifica del mangia e bevi, che si gusta dalle nostre parti, a scalare la graduatoria di gradimento, soprattutto Oltreoceano, lo Spritz con l'Aperol. Già da un paio d'anni la bevanda si è installata al primo posto. D'accordo, non è esattamente un prodotto locale né una primizia agroalimentare, ma il successo è talmente travolgente che se una volta quando stavamo negli States per far capire da dove venivamo eravamo costretti al solito vicino a Venezia, adesso nei posti di tendenza sparsi un po' per tutta l'America dite Treviso, dove si beve tanto spritz e tutti capiranno. Meglio delle mappe di Google.
 
UN CULTPersino il New York Times ha recentemente dedicato al nostro sprisseto un lunghissimo servizio sulle sue pagine del life style, praticamente una consacrazione a colpi di elogi e interviste ai proprietari dei locali più in del paese. Posti dove in alcuni casi ne viene consumato talmente tanto che lo preparano prima (nella sua versione con la soda al posto dell'acqua gassata) e lo servono alla spina. Racconta il New York Times che lo spritz all'aperol ha conquistato il mercato degli Stati Uniti con un blitz degno di una vera e propria guerra lampo, sostenuto dai colpi di artiglieria di una massiccia e martellante campagna pubblicitaria all'insegna del it's super popular in Italy, so you know it's good, cioè piace a tutti in Italia, quindi si capisce che è buono. Successo sfociato poi in un autentico fenomeno di costume, tanto che lo spritz con l'Aperol ha sbaragliato la concorrenza come aperitivo ufficiale negli appuntamenti estivi più famosi e frequentati. Per gli esperti a pagare dazio allo tsunami di spritz che ha investito la voglia di bere degli americani sono stati soprattutto i vini rosé francesi, che fino a qualche anno fa erano il must delle giovani generazioni.
UNA GARANZIAAdesso the sprisseto - con l'italianità che se si tratta di mangiare e bere tra una costa e l'altra dell'America vale come garanzia di qualità - non teme più rivali e fa sempre scansare un metro più in là qualsiasi altro bicchiere. Con il plus, per gli americani, che rispetto al vino c'è dentro la soda e quindi anche se il grado alcolico non è poi così più basso del rosé transalpino l'impressione in bocca, sostengono da quelle parti, è quella della bevuta leggera tanto che uno dei punti di forza quando lo ordini è che ti dicono questo si può bere per tutta la notte. Hai voglia... Its here to stay, ovvero piace tanto e continuerà a farlo per un sacco di tempo, si augura la casa produttrice che per promuovere lo spritz all'aperol nell'estate del 2017 ha tappezzato di manifesti all'insegna dello spritz time persino il celebre Hampton Jitney, l'autobus che durante il week end fa la spola tra Manhattan e gli Hamptons, la zona costiera delle residenze estive dei ricchi newyorkesi.
OLTRE MANICAMa non è soltanto l'America a stelle e strisce a essersi innamorata dello spritz. Pochi giorni dopo il New York Times ne ha parlato anche il Guardian inglese, che ha fatto un discorso analogo per la popolarità dello spritz nel Regno unito di sua maestà. Con una differenza: oltre all'Aperol il Guardian cita anche il Campari e nelle ricette aggiunge perfino il Crodino per gli astemi. Prossima tappa il Select, che molti veneziani di laguna considerano l'ingrediente originale del vero spritz. Non solo: gli inglesi non ne fanno soltanto una questione di costume e ripercorrono storicamente le origini dello spritz, facendolo risalire alla metà dell'800, quando Venezia e il Lombardo-Veneto erano sotto la dominazione austriaca. Ma se il nome è chiaramente di origine austriaca o tedesca, lo spritz era e resterà veneto.
Ultimo aggiornamento: 14 Agosto, 08:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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