Il portiere para-rigori con 150 gol sul groppone: «Ma il mio sogno è giocare nell'Inter»

Mercoledì 20 Febbraio 2019 di Michele Miriade
Il portiere para-rigori con 150 gol sul groppone: «Ma il mio sogno è giocare nell'Inter»
Portieri che subiscono pochi gol e portieri troppo trafitti, ma tanta passione, diversamente, con quasi 150 gol subiti, ci sarebbe solo la voglia di appendere le scarpe al chiodo. Ma lui, Lorenzo Pattaro, 18 anni di Maserada, portiere dell'Unione Sile in 1. categoria (debutto in Promozione lo scorso campionato) tiene duro. Come i suoi compagni della società multietnica di Silvano Favarato guidata da mister Stefano Toffolo, visto che in 22 partite nel girone H hanno fatto un solo punto (2-2 col San Stino) e subito 102 gol (media 4.6 a gara). Ma Lorenzo, in 2 partite non era sceso in campo per infortunio e quindi non ha ancora superato i 100 gol, ed è un para rigori.
Essendo "fuori quota" classe 2000, gioca anche al sabato con la Juniores (ultima in classifica) vista la carenza di giocatori, e in 14 partite  ha beccato  altri 50 gol per un totale di 147 in 34 partite. Ma la passione e la speranza di emergere è tanta, zero rimborsi spese, una squadra spesso improvvisata, costretta a giocare a Meolo e allenarsi (non sempre al completo) a San Giacomo di Carbonera. E scendere in campo sapendo di essere trafitto da tanti gol non è proprio facile.
Lorenzo cosa si prova a subire così tanti gol?
«C'è dell'amarezza e non è facile andare avanti sapendo che a ogni partita ne posso subire molti, ma cerco di parare il più possibile e la grande passione supera tutte le problematiche. Come dice mio padre Renato, il portiere non sempre ha tutte le colpe e c'è sempre qualcosa di positivo».
La maggior delusione?
«Non è che ci sia stata, lo è quasi a ogni partita o come il fatto di aver subito 9 gol in una gara (contro il San Biagio, avversario di domenica prossima, ndr) o i tanti rigori fischiati contro».
Ne avete subiti ben 19, ma tanti parati?
«Si per fortuna ne ho parati 10, ma in 9 sono stato trafitto, addirittura 3 contro nel 7-1 con il Marcon».
Il pubblico come reagisce?
«Direi bene, siamo la squadra materasso ma ricevo incoraggiamenti e non è poco sentirmi dire che la colpa non è solo mia. Importante è che ci sia rispetto anche per noi».
Mai un momento di pausa giocando anche con la Juniores.
«Gioco sempre, sabato e domenica, lo faccio con grande gioia, prestando attenzione a non infortunarmi poiché non ci sono alternative. Per fortuna non sono mai stato espulso».
Siete una squadra quasi esclusivamente di stranieri, riuscite a capirvi?
«Non è facile e questo è il problema maggiore, qualcuno parla un po' di italiano, con altri ci si capisce un po' in inglese. In rosa gli italiani si contano meno che in una mano».
Siete ultimi, retrocessione alle porte ma almeno fate sport.
«Certo e questo è il lato positivo, salvarci è impossibile, praticamente non abbiamo tifosi ma cerchiamo di impegnarci ad ogni partita».
Sul telefonino dicono lei abbia la foto del portiere Samir Handanovic che ha giocato anche con il Treviso?
«E' il mio idolo, è il portiere dell'Inter la mia squadra ed ora anche capitano, ho tanta ammirazione, è il migliore e para i rigori come me».
Il suo futuro?
«Vorrei migliorare, ma non ho un allenatore dei portieri che mi guidi e il mio sogno sarebbe di indossare la maglia dell'Inter. Sognare non è proibito».
 
Ultimo aggiornamento: 08:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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