«Sigaretta accesa, fiammata in faccia: mi sono gettato dalla Golf in corsa»

Lunedì 7 Gennaio 2019 di Alberto Beltrame
Paolo Manente
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CASTELFRANCO - «Appena ho visto la fiammata mi sono buttato fuori dalla macchina in corsa e rotolato a terra. Avevo il giubbotto in fiamme e mi sentivo bruciare la mano e la faccia, barba e capelli bruciavano. È stato terribile». A posteriori c'è da tirare un sospiro di sollievo ma sono stati minuti di vero terrore quelli vissuti da Paolo Manente (in foto), 31enne di Martellago da una decina d'anni titolare del bar Comarò di Castelfranco, in pieno centro storico. Appena chiuso il locale, venerdì notte, Manente è salito a bordo della sua Volkswagen Golf alimentata a metano ma dopo pochi metri, appena ha acceso una sigaretta, è stato raggiunto da una fiammata causata da una perdita dell'impianto a gas. Il 31enne, sceso al volo dall'abitacolo, ha riportato ustioni di primo e secondo grado al volto e alla mano sinistra.
 
È stato dimesso dal centro Grandi Ustionati di Padova, dov'era stato ricoverato d'urgenza, solo ieri mattina. «Poteva andare peggio - ammette Manente - anche se ora sono bardato di garze che se mi guardo allo specchio sembro una mummia. Oggi dovrò tornare ancora in ospedale per farmi medicare: mi hanno dato 20 giorni di prognosi».

LA PAURA Manente, nonostante le origini veneziane, è ormai castellano d'adozione e il suo bar è molto conosciuto dai ragazzi che frequentano la piazza. Venerdì sera, verso le tre, aveva finito di sistemare il locale e, come ogni notte, si era messo al volante per tornare a casa. «Non c'era odore di gas in macchina, sembrava tutto normale. D'altronde era freddissimo, e probabilmente la perdita non era facilmente percettibile - racconta il 31enne -. Ero all'altezza di Porta Venezia, sul ponte, quando, come sono solito fare, ho acceso una sigaretta. Ho sentito subito la fiammata in pieno volto e un dolore fortissimo. Temevo prendesse tutto fuoco e sono sceso al volo dalla macchina, che si è fermata pochi metri più avanti». Manente a quel punto si è gettato a terra per soffocare le fiamme che gli stavano bruciando barba e capelli. «Mi sono colpito da solo, con le mani, pur di spegnerle, ma il fuoco aveva attecchito anche sul giaccone. C'è comunque voluto poco per domarlo. Poi sono corso verso la Golf: dentro c'erano alcuni fazzoletti che si erano incendiati e li ho tirati fuori. Avevo un molta adrenalina in corpo, solo ora mi rendo conto davvero di cosa è successo e di quello che ho rischiato».
I SOCCORSI Alle tre di notte Castelfranco era deserta. Non c'era nessuno a cui chiedere aiuto. «Per fortuna c'erano però i colleghi di un altro bar che stavano ancora sistemando, e così sono corso da loro e mi hanno subito aiutato a chiamare i soccorsi». A Porta Venezia si è subito precipitata un'ambulanza del 118 oltre ai vigili del fuoco, che hanno messo in sicurezza la Golf, e ai carabinieri della stazione di Castelfranco, intervenuti per i rilievi di rito e sul cui piazzale, in caserma, è stata portata la Volkswagen sui cui dovranno essere svolte delle perizie per capire l'origine della perdita dall'impianto a metano. «Non abbiamo ancora capito cosa sia successo - aggiunge Manente -: la macchina ha un po' di anni, questo è vero, ma ho sempre fatto tutti i controlli e non aveva mai dato problemi. Ora ce l'hanno i carabinieri ma di sicuro con le auto a gas, d'ora in poi, non voglio più averci nulla a che fare». Il 31enne, fortunatamente, ha riportato solo ustioni lievi, ma di certo se l'è vista brutta. Gli serviranno alcune settimane per riprendersi. «Dopo avermi medicato a Castelfranco sono stato trasferito ai Grandi Ustionati soprattutto per verificare non avessi problemi alle vie respiratorie. Ora sono tutto bruciacchiato ma mi sento comunque fortunato: so che poteva andare molto peggio».
 

 

Ultimo aggiornamento: 8 Gennaio, 08:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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