Sequestrato in Siria: «Faceva troppe foto preso per una spia»

Domenica 28 Gennaio 2018 di Alberto Beltrame
Sequestrato in Siria: «Faceva troppe foto preso per una spia»
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CASTELFRANCO - I bombardamenti e le foto dei corpi straziati dei bambini siriani. Sono state queste immagini a far scattare qualcosa nella mente di Fabrizio Pozzobon, l'artigiano di Castelfranco Veneto partito per la Siria a Natale 2016 e mai più tornato. Il 52enne con un passato in consiglio comunale tra le fila della Lega Nord, stando all'ordinanza del Tribunale di Milano che ha portato all'arresto di un egiziano residente in Lombardia e all'ordine di cattura nei confronti del figlio, sarebbe stato rapito perché scambiato per una spia. Non dall'Isis, ma dalla brigata Nour El Din Al Zenki, vicina al Fronte Al Nusra e nell'orbita della nuova organizzazione terroristica Hayiat Tahir Ah Sham (Movimento di Liberazione del Levante), di fatto in conflitto con i miliziani dello Stato Islamico. Si tratta di una delle tante organizzazioni terroristiche presenti in Siria, di cui probabilmente Pozzobon non era a conoscenza. «Nelle foto che inviava si vedevano anche altri suoi amici, come fosse in villeggiatura - raccontala fidanzata -. Forse è per questo che temevano fosse una spia». Dell'artigiano castellano non si hanno più notizie dal 26 dicembre 2016, quando ha smesso di rispondere ai messaggi e alle chiamate sul telefonino. Ma il cellulare è rimasto acceso almeno fino a febbraio...

 
 

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