Rapine al supermercato, arrestati
due pluripregiudicati

Mercoledì 25 Maggio 2016 di Susanna Salvador
Rapine al supermercato, arrestati due pluripregiudicati
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PORDENONE - Due curricula di tutto rispetto che certamente non li faranno sfigurare tra i compagni di cella. Federico Furlan, 41 anni, di Valvasone ma originario di Faè di Oderzo, vanta (parole usate dal gip Alberto Rossi) un passato fatto di condanne per 29 rapine, 23 furti, oltre ad altri episodi legati allo spaccio di droga e al sequestro di persona.

Paul John Pallaoro
, 45 anni di Conegliano, ha invece alle spalle condanne per 5 rapine, detenzione illegale di armi e un tentato omicidio. E nella lista non sono state conteggiate le accuse per il tentato assalto al bancomat della FriulOvest Banca di Zoppola (con una quantità di esplosivo tale da far saltare in aria parte della palazzina), sventato dai carabinieri, e la rapina ai danni del supermercato Visotto, il 21 novembre 2015. Proprio per quest’ultimo colpo, che aveva permesso alla banda di scappare con l’incasso pari a 6.200 euro dopo aver minacciato i presenti con una pistola, Furlan e Pallaoro sono stati raggiunti da un’altra ordinanza di custodia cautelare in carcere.

A illustrare quella che è stata chiamata "Operazione coccole" («perchè li abbiamo coccolati quattro mesi prima di incastrarli», ha spiegato il capitano Michele Grigoletto, comandante della Compagnia carabinieri di Sacile) è stato in primis, ieri mattina, il procuratore Marco Martani, con accanto il pm Matteo Campagnaro, titolare del procedimento. «Un risultato importante, l’ennesimo per i carabinieri - ha sottolineato il capo della Procura -. Ottenuto anche grazie al senso civico e al coraggio di un cittadino che ha assistito alla rapina da Visotto, ha preso il numero di targa dell’auto con la quale sono scappati i banditi. Ma ha fatto di più, perchè li ha inseguiti fino a Cecchini di Pasiano, dove li ha visti fermarsi, abbandonare la prima auto e salire su un’altra della quale ha preso a sua volta la targa, che poi è risultata intestata a uno dei rapinatori».
Un particolare che ha permesso di dare una svolta decisiva alle indagini. A Furlan e Pallaoro il pm contesta infatti anche il furto d’auto, nello specifico una Fiat Punto rossa rubata ad Azzano per mettere a segno la rapina a Pasiano, e di una Y10 che potrebbe essere stata usata per una rapina all’ufficio postale di Fontanafredda che però, e non si sa perchè, non è stata compiuta nonostante la banda fosse arrivata sul luogo del "delitto". «Rubo utilitarie perchè per aprirle non ci vuole niente», sono le parole che ha detto Furlan, intercettate dai carabinieri. Lo stesso Furlan che, stanco di fare rapine da quattro soldi, voleva fare il salto di qualità e puntare sui bancomat.
Ultimo aggiornamento: 17:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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