I partigiani morti? «Sono stati
dei fessacchiotti». Bufera in consiglio

Domenica 17 Maggio 2015 di Nello Duprè
La commemorazione della Liberazione davanti al cippo dei caduti
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QUINTO - È bufera politica a Quinto sulla vicenda dei nove partigiani uccisi dai tedeschi in ritirata il 29 aprile 1945 lungo la Noalese, alle porte di Quinto. Un episodio finora poco noto della storiografia della lotta della Resistenza nella Marca. In occasione del 70 anniversario della Liberazione Camillo Pavan ha scritto il libro "Strada Noalese presso Quinto. Morte di nove partigiani" in collaborazione con l'Istresco. Il libro è stato presentato poco prima del consiglio comunale di Quinto, del 21 aprile scorso.

Ieri il presidente provinciale dell'Anpi, Umberto Lorenzoni ha scritto una lettera aperta al sindaco di Quinto, Mauro Dal Zilio, e al consigliere della civica "Quinto Damani", Dino Brunello, per stigmatizzare alcuni passaggi della discussione consiliare del 12 aprile. La lettera di Lorenzoni è stata sottoscritta dai consiglieri di "Quinto Futura" Elio Mantino e Luciana Borghetto. A Lorenzoni non è andata giù l'affermazione del consigliere Brunello secondo il quale i nove partigiani "sono morti da fessacchiotti".

Dice il presidente dell'Anpi: «L'affermazione è stata fortemente contestata dal consigliere Borghetto, ma ribadita con leggerezza del sindaco Dal Zilio che si è dichiarato concorde con il consigliere Brunello. Un'espressione vergognosa per un amministratore pubblico che qualche giorno dopo ha commemorato il 70 anniversario della Liberazione». Secca la smentita del sindaco Dal Zilio: «Non mi permetterei mai di offuscare la memoria di nove giovani morti per un ideale. Non ho mai dette quelle bestialità. Il libro di Camillo Pavan ha contribuito a chiarire alcune circostanze sull'episodio dello scontro armato. Il 25 aprile abbiamo commemorato il 70 della Liberazione proprio davanti al cippo della Noalese che ricorda i partigiani caduti». C'e un particolare della seduta consiliare del 12 aprile destinato a far discutere. Sembra che l'infelice affermazione di Dino Brunello "sono morti da fessacchiotti" sia stata pronunciata a microfoni spenti a conclusione del dibattito consiliare.
Ultimo aggiornamento: 18 Maggio, 14:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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