Unesco, le Colline del Prosecco non sono patrimonio dell'umanità

Domenica 1 Luglio 2018
Unesco, le Colline del Prosecco non sono patrimonio dell'umanità
64

CONEGLIANO - Tutto rimandato, almeno fino all'anno prossimo, quando al dossier veneto che candida le Colline del Prosecco come patrimonio dell'Unesco, non verrà corretto e ripresentato alla commissione. E verrà presentato, Luca Zaia lo ha detto subito - «Ci rivediamo fra un anno» - ma intanto il territorio delle Colline di Conegliano e Valdobbiadene non entra nel Registro del Patrimonio del Patrimonio mondiale dell'Umanità.

IL VOTO
Tra i 21 votanti hanno votato a favore 12 Paesi, contro 9. È l'esito del voto alla 42/ma sessione del World Heritage Committee (Whc), il Comitato Unesco, a Manama, nel Bahrain (Golfo Persico). La maggioranza richiesta per l'iscrizione immediata nel Registro Unesco era di 14 su 21 Paesi componenti del Comitato.

A FAVORE E CONTRO
Secondo quanto si apprende, si sarebbero espressi a favore della candidatura delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene 12 Paesi e sono: Angola, Azerbaigian, Bosnia-Erzegovina, Burkina Faso, Cuba, Guatemala, Kuwait, Tanzania, Tunisia, Uganda, Ungheria, Zimbabwe. Mentre i contrari sarebbero stati Australia, Brasile, Cina, Indonesia, Kirghizistan, Bahrain, Norvegia, Saint Kitts and Nevis, Spagna. Purtroppo per due voti non è stato possibile avere l'iscrizione immediata.

IL RINVIO
In questo contesto di sostanziale spaccatura della schiera di votanti, si è arrivati a un rinvio semplice, cioè l'anticamera dell'iscrizione al prestigioso Registro Unesco. Questo risultato è stato ottenuto, su proposta della Tunisia e nonostante opposizione di Spagna e Norvegia, dopo di due ore di dibattito, come mai si era visto prima in questa sede, e di pressing della commissione italiana interministeriale guidata dal sottosegretario agli Affari Esteri Guglielmo Picchi insieme all'ambasciatore Vincenza Lomonaco (rappresentante permanente dell'Italia presso l'Unesco), che hanno condotto il negoziato internazionale per l'ambito riconoscimento Unesco sulle qualità paesaggistica e ambientale dell'area del Prosecco Docg. Nella decisione finale, appena approvata, il Comitato dell'Unesco riconosce «le alte potenzialità del sito candidato, che ha elementi di unicità che devono essere meglio precisate. E invita l'Italia a presentare il prossimo anno il dossier con le correzioni richieste per l'iscrizione».

DURA LA REAZIONE DELLA COLDIRETTI
 «Con l'ingiusta bocciatura della candidatura delle Colline del Prosecco non si riconosce l'importanza di un territorio dallo straordinario valore storico, culturale e paesaggistico in grado di esprimere una produzione che ha saputo conquistare apprezzamenti su scala mondiale». Il Prosecco all'estero traina le bollicine italiane che nel 2017, sottolinea la Coldiretti, hanno realizzato il record di 360 milioni di litri esportati che consente di doppiare il prestigioso champagne dei cugini francesi. «L'iscrizione al patrimonio Unesco - continua la Coldiretti - sarebbe stata un atto di coerenza dopo l'iscrizione dei 'Coteaux, Maisons et Caves de Champagnè e del 'Climats du vignoble de Bourgognè nella lista del Patrimonio dell'umanità dell' Unesco (categoria Paesaggio organicamente evoluto). Ci sono quindi tutte le condizioni per ripresentare la candidatura a sostegno della quale c'è anche l aumento del 15% delle esportazioni nel primo trimestre del 2018».

ZAIA: 
«FAREMO LE CORREZIONI RICHIESTE E CI RIVEDREMO FRA UN ANNO»
“.Ci hanno dato una materia a settembre. Entrare con un parere strumentalmente negativo e tornare da Bahrein con il maggior numero di consensi dei delegati, senza raggiungere tuttavia la prevista maggioranza di 14 per soli 2 voti, è la dimostrazione palese che il dossier sulle Colline del Prosecco Conegliano-Valdobbiadene Patrimonio dell’Umanità è stato redatto correttamente. Faremo tutte le integrazioni che l’Unesco richiede e ci rivedremo tra una anno a Baku, alla prossima sessione del Whc”. Così il presidente della Regione de Veneto, Luca Zaia, commenta l’esito della votazione del World Heritage Committee. È stata, in conclusione, richiesta una integrazione tecnica al dossier che, sarà così riesaminato nel 2019, nell’ambito della prossima sessione del Comitato che si terrà a Baku, capitale dell’Azerbaigian. “Voglio ringraziare – conclude Zaia – per la realizzazione di questo dossier e per il lavoro svolto anche in termini di relazioni diplomatiche, il sottosegretario Guglielmo Picchi, capo delegazione, l’ambasciatore Vincenza Lomonaco, il dottor Pier Luigi Petrillo e l’assessore Cristiano Corazzari che hanno sostenuto validamente le nostre ragioni in Bahrein.

Sono certo che questa delegazione, che ha già dimostrato le sue grandi capacità, integrerà con la forza dei nostri argomenti il dossier veneto e ci consentirà di tagliare positivamente il traguardo l’anno prossimo”.

Ultimo aggiornamento: 19:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci