Profughi, nuovo centro accoglienza all'ex deposito munizioni

Sabato 10 Dicembre 2016 di Paolo Calia
Profughi, nuovo centro accoglienza all'ex deposito munizioni
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VOLPAGO DEL MONTELLO - In provincia di Treviso arriva un terzo centro di accoglienza dopo l’ex caserma Serena, tra Casier e Treviso, e l’ex caserma Zanusso a Oderzo. In tutto il Veneto i centri sono cinque - gli altri due sono a Cona nel veneziano e a Bagnoli nel padovano - e questa concentrazione nel trevigiano viene giudicata “sospetta”. La Lega parla apertamente di una vendetta del Governo nei confronti di un territorio che ha sostanzialmente snobbato l’accoglienza diffusa e dove tantissimi sindaci continuano a dire “no” a ogni proposta di collaborazione per garantire ospitalità ai migranti. La Prefettura ha messo gli occhi sopra l’ex deposito munizioni di Volpago del Montello, abbandonato da tempo e su cui l’amministrazione comunale aveva anche fatto un pensierino per riqualificarlo. Piani e progetti da rinviare a tempi migliori: l’emergenza migranti incombe.

I richiedenti asilo presenti nel trevigiano sono circa 2500. L’ex caserma Serena è già sovraffollata: dovrebbe ospitare 437 migranti, ne ha più di 700. Nelle stesse condizioni l’ex Zanusso: il tetto dei 280 migranti è stato abbondantemente superato. La rete dell’accoglienza è in grande sofferenza e la Prefettura cerca nuove soluzioni. È stato quindi pubblicato un bando per affidare la gestione della vecchia struttura militare sul Montello. Si prevede l’accoglienza di 98 richiedenti asilo, cifra aumentabile del 20% in caso di necessità. Verranno ospitati in tensostrutture e prefabbricati da realizzare, non prima però di aver sistemato l’impianto idraulico, elettrico e fognario. Fissata la base d’asta: 30 euro al giorno per richiedente asilo. La gestione verrebbe data per sei mesi e poi rinnovata.

La mossa della Prefettura ha scatenato polemiche a non finire. «Accanimento contro la Marca? Basta guardare i fatti - dice Dimitri Coin, segretario della Lega trevigiana - il Governo sta semplicemente mantenendo quanto promesso prima del referendum: avevano detto che con la vittoria del “no” avrebbero mandato qui da noi la maggior parte dei richiedenti asilo. E infatti è così. Questa è una decisione politica. Mi verrebbe da dire che siamo sotto attacco, ma poi verrebbe presa come la solita sparata». A Volpago l’amministrazione comunale ha subito alzato le barricate. Il sindaco Paolo Guizzo, già furente per essere stato tenuto all’oscuro del progetto, sottolinea: «C’è netta contrarietà non conoscendo chi sono le persone da ospitare, non sapendo con certezza luogo di provenienza, fedina penale, aspirazioni, condizioni igenico-sanitarie. La ricaduta sociale ed economica sul territorio è inimmaginabile e deflagrante. È un’offesa all’identità territoriale, un gesto che ne compromette le possibilità di sviluppo socio-culturale e turistico. Esprimiamo tutta la nostra contrarietà al luogo scelto, del tutto inidoneo, dismesso e coperto di eternit. Ci muoveremo in tutte le sedi opportune per dimostrare che non ci sono le condizioni di poter avallare tale scelta».
Ultimo aggiornamento: 11 Dicembre, 09:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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