VEDELAGO - «L'imputato merita 3 anni», ha concluso così la propria requisitoria il pm Federica Riente, ritenendo provate le accuse contestate al barista 45enne Alessandro Carmignotto, maestro Shibari, l'arte giapponese della legatura, originario di Cadoneghe, ma ora trasferitosi a Vedelago. All'uomo, assistito dagli avvocati Fabio Capraro e Serena Pomaro, viene contestata l'accusa di stalking (archiviata l'accusa di maltrattamenti), nella sostanza d'aver tormentato l'ex compagna, una commessa di Padova, con la quale era stato legato per 7 lunghi anni da quello che gli inquirenti avevano ritenuto un vero e proprio contratto di schiavitù. Sulla stessa linea l'avvocato di parte civile Paola Malvolta che, allineandosi alle conclusioni della Procura, ha poi presentato una richiesta danni di alcune decine di miglia di euro.
Il giudice Claudio Marassi, vista il poco tempo a disposizione, ha poi aggiornato il processo per l'arringa delle difesa e le eventuali repliche.
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