TREVISO - «L’effetto delle vibrazioni e l’impatto ambientale del cantiere sarà pari a zero.
IL QUADRO
A oggi lo scenario è molto chiaro: a Ca’ Sugana l’amministrazione comunale ha deciso di andare avanti. Venerdì scorso c’è stato un incontro tra l’assessore all’Urbanistica Andrea De Checchi, il sindaco Mario Conte e i legali di Parcheggi Italia che ha blindato l’accordo tecnico-giuridico: il parcheggio interrato si può fare solo in piazza Vittoria e in nessun altro luogo alternativo. Spazzata via ancora prima di essere presa in considerazione l’ipotesi di spostare tutto all’ex palazzo delle Poste accanto alla stazione, cancellata del tutto la possibilità di riprendere in considerazione ipotesi come park semi-interrato al Cantarane o l’interrato all’ex Pattinodromo. Alla Carron però si limitano ad osservare: «Sappiamo veramente poco, ma confermiamo che siamo dentro il raggruppamento d’impresa con Parcheggi Italia, una delle società del settore più importanti nel panorama nazionale, e che ci siamo entrati per la costruzione e non per gestire. Restiamo in attesa di avere delle indicazioni». A Ca’ Sugana però che sia la Carron, che in città ha già realizzato opere come il recupero dell’ex San Leonardo o la cittadella sanitaria, ad occuparsi dei lavori una volta ottenuto il via libera dalla Soprintendenza, è una garanzia. E dalla società, rassicurano: «Poi parleremo più avanti, quando ci saranno notizie certe. Di sicuro possiamo garantire che questo tipo di interventi vengono fatti con la massima cura e attenzione sia per le metodologie che per i materiali impiegati. Le tecniche attuali riducono praticamente a zero problemi come vibrazioni o conseguenze legate all’impatto ambientale».
IL CANTIERE
Per la realizzazione del parcheggio, investimento da 33 milioni di euro tutti a carico di Parcheggi Italia che poi manterrà la gestione della struttura con un accordo di più di 50 anni, serviranno due anni. Le modalità di costruzione prevedono un cantiere totalmente isolato. Ci sarà uno scavo profondo 10 metri (proprio sotto il monumento che verrà smontato) ma protetto da quattro “pareti” e da una soletta in grado di isolarlo evitando così contraccolpi alle zone di terreno circostanti dove, secondo le analisi fatte ancora nel 2008, non ci sono corsi d’acqua sotterranei. L’acqua invece affiora lentamente dal sottosuolo, cosa che non elimina il problema ma secondo i progettisti lo rende più gestibile. Le “pareti” del cantiere vero e proprio, quattro diaframmi lunghi 20 metri per 1 di larghezza, verranno calati nel sottosuolo e andranno a isolare l’area di scavo. Al loro interno verrà formata una soletta iniettando un composto di calcestruzzo in modo da indurire il terreno per circa 8 metri a partire dalla base dei diaframmi. Si formerà così la base sotterranea del parcheggio. Poi inizierà lo scavo vero e proprio. Il cantiere sarà autonomo e durante i lavori non servirà interrompere o deviare il traffico. Col parcheggio attivo le auto dal Put entreranno nell’area da ponte De Gasperi. Poi chi vuole andare al Park interrato prenderà via degli Scaligeri, accanto al palazzo delle Poste, dove ci sarà la rampa d’ingresso e di uscita dall’interrato. Chi invece deve solo attraversare la piazza, proseguirà per via Bressa che, invece, diventerà a doppio senso di marcia. In base ai primi rilievi non sono previsti aumenti di traffico in via Roma o in Lungo Sile Mattei.