TRIESTE - Blitz dalla prima mattina della Guardia di Finanza di Trieste e dei carabinieri di Udine nell’indagine a carico di locali e pizzerie del “gruppo Peperino” e di Pietro Savarese con una raffica di perquisizioni in ristoranti e pizzerie nelle zone di Trieste, Udine, Pordenone, ma anche Verona, Milano, Napoli e infine nel Coneglianese (Treviso). Gli interventi per cercare conferme ai reati di trasferimento fraudolento di valori e di riciclaggio che pendono sugli indagati accusati di “metodi mafiosi”.
Nel corso delle operazioni è stata sequestrata strumentazione elettronica grazie alla quale i ristoranti riescono ad occultare sistematicamente buona parte dei ricavi grazie a un software installato sui terminali in uso, che, genera di fatto una doppia contabilità fiscale, con conseguenti ingenti danni per le casse dell’Erario.
Le perquisizioni - si apprende dalla Dda di Trieste - sono in corso nei ristoranti e pizzerie «Peperino» di Milano, Verona, Trieste, Udine, Pordenone, Conegliano Veneto ( Treviso) e Napoli.
Ultimo aggiornamento: 14:13
© RIPRODUZIONE RISERVATA Nel corso delle operazioni è stata sequestrata strumentazione elettronica grazie alla quale i ristoranti riescono ad occultare sistematicamente buona parte dei ricavi grazie a un software installato sui terminali in uso, che, genera di fatto una doppia contabilità fiscale, con conseguenti ingenti danni per le casse dell’Erario.
Le perquisizioni - si apprende dalla Dda di Trieste - sono in corso nei ristoranti e pizzerie «Peperino» di Milano, Verona, Trieste, Udine, Pordenone, Conegliano Veneto ( Treviso) e Napoli.
La strumentazione elettronica sequestrata - secondo gli investigatori - consentiva alle società di gestione dei ristoranti di occultare sistematicamente il 40% dei ricavi. Questa evasione - sempre secondo gli investigatori - ha contribuito all'espansione di «Peperino» sul territorio attraverso l'apertura di vari locali gestiti, per la maggior parte, da personale di origine napoletana selezionato appositamente da Savarese. Sui capi di accusa ipotizzati dal Procuratore Distrettuale di Trieste, Carlo Mastelloni, e dal sostituto Federico Frezza, nei riguardi di Savarese - ricorda la Dda - il Tribunale del Riesame di Trieste si è già espresso, in doppio collegio, a favore dell'accusa.